Sotto accusa soprattutto Paul Goze e la LNR. E avverte: “Se i club anglo-francesi vincono è l’inizio della fine”
“Dire che non si può più giocare nelle coppe europee sotto l’egida dell’ERC perché gli inglesi hanno firmato un contratto diverso è sablorditivo. E lo è ancora di più se si pensa che lo hanno firmato senza preoccuparsi di sapere se le squadre gallesi, francesi, italiane, irlandesi e scozzesi erano d’accordo. E’ davvero inelegante, anche se le parole da usare sarebbero diverse…”.
Così il presidente dell’ERC Jean-Pierre Lux in una intervista a L’Equipe destinata a far rumore. Non che vengano dette cose molto diverse da quelle sentite finora, ma il linguaggio è sicuramente meno diplomatico.
Primo obiettivo degli attacchi di Lux è Paul Goze, presidente della LNR, che negli ultimi giorni è intervenuto duramente sulla questione: “Gli argomenti portati avanti dalla LNR sono errati: il 6 giugno 2012 l’ERC ha firmato il rinnovo del contratto per la cessione dei diritti tv con SkySports, dopo che la commissine commerciale del board ha ritenuto validi i termini di quel nuovo accordo. Chi è il presidente di quella commissione? René Bouscatel, presidente del Tolosa. A luglio di quell’anno il contratto era valido, gli inglesi hanno firmato e annunciato il contratto con BT il 12 settembre: di che imbroglio parla il signor Goze? Sa benissimo come sono andate le cose e lui stesso ha firmato un accordo affinché i diritti tv dell’ERC siano centralizzati. Abbiamo questi documenti”.
I motivi del contendere? Uno, sostanzialmente, e Lux non ci gira attorno: “Non si tratta di modificare la formula della competizione, il calendario o la ripartizione finanziaria: c’è solo che gli inglesi vogliono il loro contratto televisivo. Tutto qui. Il prossimo passo? I club negozieranno direttamente gli accordi per la gestione dei giocatori internazionali e sarà l’inizio della fine. L’IRB non lascerà mai che due leghe prendano in mano l’organizzazione di una competizione internazionale, sarebbe come scoperchiare il vaso di Pandora”.
Infine parla delle federazioni: “La posizione della FFR è sempre stata chiara: il presidente Pierre Camou ha detto che non darà mai il suo via libera.E per quanto riguarda le altre federazioni… sono stato in Galles lunedì, in Irlanda martedì, in Scozia mercoledì e sarò in Italia lunedì e tutte queste federazionj non autorizzeranno i loro club a partecipare a una manifestazione diversa dall’Heineken Cup”.
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