Franco Smith e la sua ultima Heineken Cup targata Benetton

Intervista al tecnico dei veneti tra nuove regole per la mischia, addii annunciati e una stagione iniziata un po’ così

ph. Alessandra Florida

Leicester Tigers, Ulster e Montpellier. Sono questi i nomi delle avversarie del Benetton Treviso nell’Heineken Cup 2013/2014. E mentre ancora non si sa che fine faranno le competizioni europee del prossimo anno sabato al Monigo arrivano i francesi (diretta su SkySport2 alle ore 14 e 35).
Abbiamo intervistato il coach della squadra veneta, Franco Smith, e con lui abbiamo parlato del torneo che va iniziando e di molte altre cose…

 

Sabato al Monigo arriva il Montpellier, oggi primo nel campionato francese al pari di Tolone e Tolosa, quale le sensazioni a pochi giorni da un debutto così difficile in Heineken Cup…
Non abbiamo mai giocato contro di loro, però giochiamo in casa e questo ci renderà ancora più carichi. Speriamo di essere una sorpresa perché se è vero che non li conosciamo bene lo è altrettanto che loro conoscono poco noi, anche se ormai un po’ tutti sanno che al Monigo chiunque può perdere. La vera differenza è forse che Montpellier deve vincere mentre noi vogliamo vincere, magari ci prendono un po’ sottogamba…

 

Arrivate a questa partita con l’infermeria forse un po’ troppo piena, ci puoi dire quale è al momento la situazione?
Va da sé che gli infortuni fanno parte del gioco e io ho comunque grande fiducia in chi va in campo… A ogni modo Gori, come sappiamo, non ci sarà per qualche settimana; Di Bernardo ha preso un brutto colpo alla testa e forse è meglio tenerlo fermo; De Marchi ha un problema alle costole ma non sembra così grave come si è pensato in un primo momento. Cittadini invece rientra dopo le tre settimane di squalifica. Ho comunque a disposizione un gruppo molto preparato e con grande esperienza.

 

Un inizio di stagione non semplicissimo, discontinuo, con buone prestazioni alternate a gare invece incolore. Come ti spieghi questo andamento altalenante?
Credo che finora abbiamo giocato più o meno come l’anno scorso, la differenza è che l’aspettativa intorno alla squadra è cresciuta. Anche da parte dei tifosi c’è molta più ambizione e forse noi abbiamo sentito un po’ di pressione: cerchiamo di non sbagliare nulla ma a volte forziamo un po’ il gioco e questo ci spinge a volte a commettere degli errori banali che di solito non facciamo. E’ stata forse una partenza un po’ nervosa ma sono molto fiducioso nelle nostre possibilità e nei ragazzi.
Noi per fare meglio dell’anno scorso dobbiamo vincere più di dieci partite, questo rimane il primo obiettivo ma le cosa migliore è quella di iniziare a dimenticarci di quello che possiamo fare per concentrarci su quello che dobbiamo fare. L’anno scorso poi abbiamo vinto partite che nessuno si aspettava che potessimo vincere e perso gare che erano alla nostra portata. Non dobbiamo nemmeno dimenticarci che il Pro12 è una competizione molto dura e difficile e basta vedere l’andamento delle squadre più forti… Dobbiamo solo riuscire a toglierci un po’ di pressione di dosso.

 

La tua squadra ha evidenziato in queste prime partite della stagione alcune difficoltà in mischia, forse non vi siete fatti trovare pronti dopo l’introduzione delle nuove regole
Forse le amichevoli estive da questo punto di vista non sono state troppo probanti e ci siamo forse fatti trovare un po’ impreparati. E’ comunque difficile per tutte le squadre perché le cose sono diverse da prima, ad ogni modo nelle ultime due partite c’è stato un miglioramento anche sotto questo aspetto.

 

Credi che il fatto di aver annunciato da tempo che questa sarà la tua ultima stagione in biancoverde potrebbe avere influito sul gruppo? Magari anche a livello inconscio.
Assolutamente no. Ho pensato a lungo a questa cosa prima di decidermi, ne ho parlato anche con i ragazzi sia a livello individuale che di gruppo, e lo escludo totalmente. Se poi vogliamo trovare delle scuse alle nostre sconfitte ne possiamo trovare tante ma questa proprio no. L’ho annunciato così presto proprio per mettere subito da parte la cosa, non volevo arrivare a metà stagione e sentire continuamente il discorso “rimani o vai via”. Siamo sulla barca tutti assieme e assieme arriveremo alla fine della stagione.

 

Ovviamente non vuoi dirci che cosa farai l’anno prossimo…
Non ho ancora deciso, è presto.

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