L’ala pesarese in evidenza in questo avvio di stagione
Cambia la squadra, arrivano nuovi giocatori, ma alla prima partita di campionato la Guidi Impianti Pesaro scopre di avere in casa la sua punta di diamante. Si tratta di Paolo Panzieri, subito due mete all’esordio ed una fuga spettacolare che ha propiziato la meta di Cardellini. Classe ’86, l’ala pesarese si conferma non solo simbolo di questa squadra, ma vero e proprio trascinatore, con in mente un obiettivo piuttosto ambizioso: «Spero di battere il record di mete per Pesaro in serie B di Martinelli, che lo scorso anno ne ha fatte dodici. Vedremo…». Due intanto sono già in cascina, per una vittoria importante contro Noceto: «In realtà la prima partita non è mai veritiera. Lo scorso anno noi perdemmo a Firenze e poi facemmo una grande stagione. Certo ci aspettavamo un Noceto più forte, anche alla luce dei giocatori scesi dalla massima categoria». Di contro si è vista una Guidi Impianti con una buona mischia, ma soprattutto una ottima linea di trequarti: «Sì siamo andati bene, ma a centri avevamo Babbi e Gai che si è visto che hanno giocato in una categoria superiore. Con loro abbiamo un’organizzazione nella scalata difensiva senza dubbio migliore. Non hanno mai concesso nulla all’avversario». Bene inoltre anche chi l’hanno scorso ha giocato meno come Nardini e Casoli o chi addirittura non c’era come Cecconi: «Sono andati davvero bene, ma per me va sottolineata la prova di Casoli, che lo scorso anno ha avuto poco spazio, ma che è in forma e domenica ha giocato molto bene. Bene in prima linea e nel gioco aperto».
Quindi una Guidi Impianti più forte della passata stagione? «Difficile dire se siamo meglio, ancora siamo al rodaggio. Certo è che domenica abbiamo vinto lasciando in tribuna diversi giocatori che potrebbero giocare tranquillamente titolari». Domenica sarete a Cecina. Che partita vi aspetta? «Troveremo una squadra rinforzatasi rispetto l’anno scorso e con il coltello fra i denti, dopo le due sconfitte subite l’anno passato. Noi però restiamo con i piedi per terra e la affronteremo senza alcuna supponenza»
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