L’Under 16 non concede la replica dopo la vittoria di Recco
Fine settimana del 20 ottobre dolceamaro per le under di Imperia Rugby. Da un lato la “mitica 14” tritura il prestigioso Carlini di Genova. Dall’altro la 16 perde largamente, con alcune scusanti. Quello che colpisce è la dimensione del punteggio. Si parte dalle note liete. La under 14 fa visita al Cus Genova al Carlini. Appuntamento di prestigio e “prima volta” in un grande stadio, ove gioca la serie A del capoluogo. Realtà probante, dunque, anche per quello che in Spagna si chiama miedo escenico. Non è traducibile. Come dire: la squadra di casa spaventa l’ospite con il solo spettacolo del suo stadio e della sua gente. Ma gli imperiesi non si perdono d’animo. Consigliati e confortati dai capaci allenatori Zorniotti e Mori, persone concrete ed appassionati, i ragazzi del Ponente hanno imposto una lezione di vita e di rugby. Partita dunque spigolosa e molto maschia, giocata con altissimi ritmi e con difese molto ben organizzate. Sono bastati due minuti, però, è Imperia rompe il ghiaccio, andando in meta con una splendida azione di pic & go che ha visto impegnato l’intero pacchetto di mischia: gli imperiesi, tra i quali anche alcuni neofiti alla disciplina, hanno costretto i genovesi ai 5 metri e poi ci ha pensato Yannik Sega da mediano di mischia a finire il lavoro. Palla al centro e dopo soli altri due minuti riparte martellante l’azione di attacca dell’Imperia che costringe la difesa del Genova a raccogliersi intorno al punto di incontro ed ecco che uno scambio fra il mediano Yannik Segae il capitano Alessandro Ardoino , vede quest’ultimo aprirsi un varco e galoppare verso la meta avversaria e segnare così la seconda meta. Ardoino è molto responsabilizzato dal ruolo di capitano ed è un giocatore assai tosto, concreto e deciso. Prevale a questo punto il nervosismo nei genovesi che giocano al limite della regolarità, ma la partita è splendida e giocata ah alto ritmo. La difesa imperiese regge e si crea il clima di “partita rotta” che permette le incursioni dei ponentini. Sega va in meta due volte e segna ancora Ardoino, Bestagno e ben due volte la mischia con Crisantemi. 8 mete per Imperia e 7 trasformazioni affidate alla tomaia bollente di Marco Marasco. 54-0. Ponente uber alles a Genova e man of the match…il gruppo. Dichiara Zorniotti: “ Sono contento dell’ottima prestazione dell’intero gruppo e del sacrificio che hanno saputo dare dei così giovani ragazzi . Purtroppo l’alto ritmo e l’intensità della partita ha portato ad alcuni infortuni e speriamo di recuperare tutti i giocatori per il prossimo sabato dove avremo di fronte le quotate Provincie dell’Ovest nel campo di Cogoleto “.
Note dolenti dalla under 16, reduce dalla pur brillante vittoria di Recco. I fattori psicologici possono aver avuto il sopravvento, sottovalutando ampiamente uno Spezia corsaro e già vittorioso contro le quotate Province dell’Ovest. Doveva essere un campanello di allarme. Inascoltato dai giocatori. Lo Spezia mostra fisicità da vendere ed un gioco organizzato. Imperia è già sotto di quattro mete dopo venti minuti. Lo Spezia si presenta subito con una squadra molto motivata, solida e fisica. I successivi minuti hanno visto i ragazzi dell’Imperia Rugby reagire e giocare alla pari con gli spezzini. Questi però hanno sfruttato il dato fisico e segnano ancora. 36 a 0 a metà tempo. Il leit motiv non cambia nel secondo tempo: altre cinque mete degli aquilotti per il finale di 69 a 0. I valori forse non sono questi, ma i tecnici Giardino e Reitano sono concreti: “ci vuole impegno e sacrificio. Siamo contenti per l’ennesimo esordio, quello di Pierri, e cercheremo nuovi innesti per le prossime partite. Ci mancheranno degli infortunati, ma ce la faremo. Si sono confermati i combattivi, come l’estremo Dutto e Damiano che ha saggiato il ruolo di mediano di mischia”. E per chi non ha fatto vita da atleta, come a dire, di persona matura e coscienziosa nei confronti della propria vita e dei compagni, la scuola del rugby prevede un contrappasso, che non è solo la sconfitta, ma è anche il valore educativo.
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