Guidano nettamente la classifica le squadre del torneo celtico. Le francesi ricorrono di più alla “legione straniera”
Dopo aver esaminato l’interessante statistica proposta da Rugbynistere relativa al minutaggio degli atleti Under 20, proponiamo un’altra tabella comparativa, pubblicata da The Rugby Paper. Ad essere coinvolti non sono più i giovani atleti, ma gli home-qualified players, ovvero i giocatori eleggibili. Quanto giocano gli atleti eleggibili per l’Inghilterra in Premiership, quanto i francesi nel Top 14, e quanto i celtici per le rispettive nazionali di appartenenza nel Pro12? Andiamo a scoprirlo insieme, prendendo come premessa il fatto che le cifre risultate sono relative solamente alle prime tre giornate di ciascun campionato.
Ciò che più salta all’occhio è che nella top five dei team che utilizzano giocatori eleggibili per la nazionale cui la squadra si riferisce, i primi quattro sono team celtici: guida Leinster (94.2), seguito da Munster (92.7), Glasgow (91.3), Ulster (88.4) e infine gli inglesi Harlequines (86.9). Al quinto posto nella classifica relativa al Pro12 e al sesto di quella generale troviamo la Benetton (86.5), mentre le Zebre si fermano a 81.1, che comunque è un risultato superiore a tutte le francesi e a tutte le inglesi tranne Harlequins e Wasps. Già, perché se volgiamo lo sguardo verso i due campionati nazionali, le medie scivolano notevolmente: dall’85.2 di media del Pro12 si scende al 68.0 della Premiership e giù fino al 55.0 del Top14. Il club che in assoluto in queste tre giornate è Tolone, con una media di appena il 37.6. A conti fatti, sono cifre che non devono stupire. Innanzitutto partiamo dalla discriminante più importante, che è quella economica. Logico che le federazioni che se la passano meglio calamitano giocatori stranieri, e dell‘enorme potere attrattivo dei club francesi abbiamo già parlato, e in questo senso va letto l’ultimo posto di Tolone. Dall’altro lato, chi è più in difficoltà punta sui giovani delle Academy andando a pescare maggiormente dal proprio territorio. Tutte le squadre dei tre campionati, inoltre, nelle giornate prese in considerazione non avevano a disposizione i giocatori impegnati nel Championship, ma questa è una discriminante che vale per tutti e tre, e i cui effetti pertanto possiamo ignorare. Un ragionamento interessante da fare è quello relativo alle scelte a disposizione degli allenatori delle nazionali: per quanto riguarda le celtiche, è più facile che giocatori più giovani abbiano maggiori possibilità di crescita e maggiori possibilità di mettersi in luce, cosa che avverrà in misura minore per quanto riguarda la Premiership ma soprattutto il Top 14.
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