Palla ovale e archeologia, un viaggio per filmati nel rugby che fu

Un tuffo nel passato. Quando si facevano “generose corse verso l’abbraccio del fango”…

Il Rugby Rovigo nell’anno 1951

Nato da successive trasformazioni dell’organismo di produzione denominato SIC (Sindacato Istruzione Cinematografica), l’Istituto Luce (L’Unione Cinematografica Educatica) fu definitivamente costituito in ente parastatale nel novembre del 1925. Da subito potente strumento nelle mani del fascismo, che ne riconobbe le potenzialità in termini propagandistici, l’istituto si occupò della realizzazione e della produzione di filmati, documentari e reportage che avevano come principale scopo la diffusione di una precisa immagine e idea della cultura, così come voluta dai vertici del partito. Ma il motivo per cui forse l’Istituto Luce è oggi ai più conosciuto sono i cinegiornali, piccoli cortometraggi di argomento eterogeneo la cui proiezione nei cinema prima dell’inizio dello spettacolo divenne ben presto obbligatoria. Non solo informazione politica (prima) o militare (poi), ma anche mondanità, spettacolo e musica. E, infine, sport. Tra cui anche la nostra palla ovale. Dell’ambivalente rapporto tra fascismo e rugby, da prima considerato simbolo della società anglosassone e quindi accantonato dall’esterofobia dominante, per venire poi rivalutato nel nome delle simbologie belliche e cameratesche che ben si adattavano alle dinamiche di gioco e di gruppo, non è interesse qui approfondire. Piuttosto, l’importante conservazione di queste testimonianze all’interno di quello straordinario museo di storia italiana che è l’archivio dell’Istituto Luce, permette di prendere visione di alcuni filmati straordinari. Che riguardano anche la palla ovale e che vi vogliamo qui proporre. Un po’ per nostalgia (verso lo sport, sia chiaro) un po’ per capire da dove si è partiti.

 

Roma, prima metà 1928: partita tra La Romana (GUF Lazio) e XV Legione Leonessa d’Italia (Brescia). Il Turati a cui si fa riferimento nel video è Augusto Turati, segretario nazionale del PNF dal 1926 al 1930 e dirigente federale del CONI.

 

 

Barcellona, 20 Maggio 1929: la prima partita di sempre della Nazionale azzurra, contro la Spagna (composta in realtà da una selezione catalana, area della penisola iberica  in cui il rugby data la vicinanza pirenaica era più diffuso).

 

 

In questo filmato relativo ad un incontro del 1932 tra la squadra di Roma e quella delle forze navali inglesi del Mediterraneo possiamo godere anche dell’audio dal campo (oltre che di un’ottima meta a partire dal minuto 2:00).

 

 

Il filmato successivo, invece, è relativo ad un incontro dell’ottobre 1946 tra il Rugby Roma e il Paris Université Club. La guerra è finita, l’Istituto Luce è stato smantellato ma prosegue la fortuna dei cinegiornali. A produrne di fortunati è l’Industria Cortometraggi Milanese (INCOM), che con cadenza di sette giorni rilascia la sua Settimana Incom. La retorica militare applicata al rugby, retaggio dei venti anni precedenti e di cui abbiamo brevemente accennato in introduzione, trova piena conferma nel lessico utilizzato dalla voce narrante, che se non sbagliamo è di quel Guido Notari già voce ufficiale dei cinegiornali Luce e che qualcuno sicuramente riconoscerà. Tra le altre espressioni utilizzate, segnaliamo “spezzare le insidiose folate” e “schieramento a testuggine”.

 

 

Saltiamo di qualche anno e arriviamo alla finale di Coppa Europa 1954, che allo Stadio dei Centomila di Roma (papà dell’Olimpico) ha visto di fronte Italia e Francia. Il linguaggio impiegato dalla voce narrante, sempre Guido Notari, si dimostra più maturo, tanto che si parla di “trasformazione, meta di forza e manovra”.  Tra l’altro, niente male la prima meta..

 

 

E infine, chiudiamo con un po’ di romanticismo, gustandoci il modo in cui viene raccontato questo incontro del 1955 tra Roma e Milano.

 

 

Di Roberto Avesani @robyavesani

E’ possibile visualizzare tutti questi filmati grazie all’accordo tra l’Istituto Luce Cinecittà e Google, che ha permesso all’Istituto di avviare un proprio canale Youtube nel quale tramandare per puro amore del passato tanti anni di storia italiana.

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