Una nazionale che inizia un nuovo ciclo e che deve risolvere alcune questioni. In attesa di Samoa, Australia e All Blacks
L’apertura delle Guinness series è il debutto di Joe Schmidt sulla panchina del verdi. Una prima che viene inquadrata non tanto come un evento in sé ma come l’inizio della preparazione dei mondiali 2015. Liam Toland sull’Irish Times fa notare che “mancano 22 partite al debutto in Inghilterra e il nuovo tecnico ha diverse montagne da scalare”; nell’ultimo 6 nazioni l’Irlanda è arrivata dietro a Galles, Inghilterra, Scozia e Italia mentre ha “stranamente preceduto la Francia”. Questo non si può ripetere perché “c’è bisogno di risultati che portino morale, sponsor e biglietti venduti per il mondiale”. Ruaidhri O’Connor sull’Independent va sul tecnico, facendo invece fa notare “l’implicita fiducia di Schmidt” per i giocatori che aveva fino a pochi mesi fa a Leinster, lasciando intendere che potrebbe essere un’arma a doppio taglio per gli equilibri dello spogliatoio.
C’è anche una grande questione tecnica aperta nell’Irlanda: chi è la vera riserva di Johnny Sexton? In Nuova Zelanda c’era la coppia Sexton-O’Gara e il problema era chi fosse il titolare, una situazione migliore di quella di adesso e cioè non sapere chi far giocare se Sexton si infortuna. Al momento sembra proprio che Madigan non giocherà nessuna delle tre partite, ma prima o poi bisognerà dargli una chance. Oltre a lui i candidati sono Paddy Jackson e Jimmy Gopperth.
Il 15 iniziale annunciato giovedì tiene conto del fatto che il meglio deve ancora venire. Samoa però è una squadra estremamente fisica e metterà a dura prova gli irlandesi. L’ultima sfida tra le due nazionali risale al 2010: 20-10 per l’Irlanda, non certo un massacro. A Dublino, più in generale, c’è stata una sola vittoria dei pacifici (40-25 nel novembre 1996). I verdi sono poi attesi da Australia e All Blacks, partite che riempiranno Lansdowne Road (scusate, non ce la faccio), pub e salotti all’inverosimile. Per la prima invece a poche ore dal match i biglietti venduti sono 44mila, a testimonianza comunque di un grande entusiasmo intorno al 15 del trifoglio.
Schimidt parlando della partita ha messo le mani avanti, ricordando di aver avuto a disposizione per preparare il match solo due giorni di camp a settembre e due settimane adesso. “Proveremo a fare alcune cose molto bene sperando che basti, perché è un work in progress”. Infine Brian O’Driscoll, che, ha rivelato Schimdt senza dare spiegazioni, “si è tirato fuori dalla scelta del capitano”. Il tecnico neozelandese ha dunque scelto Paul O’Connell, che però contro Samoa sarà in panchina. Il capitano in campo dunque sarà Jamie Heaslip.
di Damiano Vezzosi
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