Una bella vittoria su Samoa e ora il neo-ct teme un ambiente troppo carico in vista di Australia e All Blacks
DUBLINO – Sollevato, ironico e sincero. Joe Schmidt non lo dice ma la prima è andata meglio di come probabilmente lui stesso sperava, per questo si presenta in splendida forma ai giornalisti irlandesi dopo il debutto sulla panchina dei verdi. Scherza quando un iPhone davanti usato come registratore squilla (“scusate, ho ricevuto un sms”), prende in giro il debuttante David Kearney per le due mete (“avrebbe potuto segnarne tre e il fratello Rob poteva passare meglio la palla”) e si gode Brian O’Driscoll tornato dall’infortunio su livelli altissimi (“alla fine mi ha detto che avrebbe potuto anche giocare tutta la partita ma penso si sia sentito sollevato quando l’ho fatto uscire per Madigan”).
Il tecnico non nasconde le proprie emozioni “Prima della partita ero un po’ teso – ammette -. Non volevo proprio venire a qui a commentare una sconfitta al debutto. Avevo detto ai ragazzi che nonostante tutto il lavoro saremmo stati giudicati in base agli 80 minuti in campo, per questo li ringrazio di quello che hanno fatto”.
L’allenatore alla vigilia sperava in una vittoria che desse morale in vista di Australia e All Blacks; adesso deve frenare un ambiente che rischia di caricarsi di troppe attese. Per questo nelle dichiarazioni post partita si preoccupa più di sottolineare i difetti che elogiare i pregi. La mischia ha dominato la partita? Lui sottolinea che “per tutta la sera abbiamo calciato male”. La difesa non ha concesso mete? Lui dice che “le distanze non sono ancora registrate”. Il motivo di questo atteggiamento lo spiega lui stesso: “L’Australia non ha bisogno di molte inviti a segnare, dovremo giocare meglio di oggi in difesa”. Accanto a lui anche Jamie Heaslip scherza: “Non abbiamo ancora visto l’Australia ma sono sicuro che Joe la ha già vista almeno 20 volte. Da lunedì dimenticheremo quello che è successo stasera e penseremo a migliorare in vista dell’Australia”.
Decisamente diverso l’umore dei samoani. Il capitano Kahn Fotuali’i non si nasconde: “Siamo delusi. Riponevamo molte attese in questa partita e non siamo stati all’altezza, c’è poco da dire”. Risposta chiara, come quella alla domanda se la morte della leggenda Peter Fatialofa possa aver inciso sulla prestazione: “Non è stato così. Anzi, la sua morte doveva essere un motivo di maggiore motivazione per noi e per questo siamo ancora più delusi. Complimenti all’Irlanda che ha meritato di vincere. Non sarà facile per Australia e Nuova Zelanda qua”.
di Damiano Vezzosi
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