Dal carcere minorile di Nisida al debutto nel campionato regionale U18. La storia di un ragazzo e di una domenica indimenticabile
Il rugby che aiuta ragazzi “difficili” o che vivono condizioni sociali e familiari complicate. Sembra la trama di alcuni film che hanno per tema la palla ovale, non ultimo Il Terzo Tempo, il film di Enrico Maria Artale che esce nelle sale il 22 di novembre.
E’ però anche la storia vera di Nestore – nome di fantasia – minore detenuto nel carcere di Nisida, a Napoli. Qui l’Amatori Napoli, con l’aiuto della FIR, ha introdotto la palla ovale come strumento di recupero dei ragazzi che si trovano all’interno della struttura. Un progetto che ha raccolto numerose adesioni tra i giovani e che finora era sempre rimasto all’interno delle mura del carcere. Poi è arrivato Nestore, 17 anni e una pena non breve ancora da scontare, che dopo aver dimostrato qualità tecniche e soprattutto umane non indifferenti è stato tesserato dall’Amatori Napoli.
“Abbiamo chiesto di poterlo portare fuori, una volta a settimana, per allenarsi con la nostra Under 18”, ha detto Diego D’Orazio, presidente della società partenopea, e i responsabili della struttura carceraria – dopo aver esaminato attentamente la questione – hanno dato il loro via libera. Domenica alle 12 il debutto nel torneo U18 regionale, avversario il Rugby Salerno. Nestore la sua meta l’ha già segnata.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.