Il testo che dovrebbe semplificare ristrutturazioni e nuove costruzioni è quasi pronto, però…
Il presidente FIR Alfredo Gavazzi lo ha detto in una intervista rilasciata oltre una settimana fa dove parlava della possibilità di presentare una candidatura italiana per ottenere l’organizzazione del Mondiale 2023: “Per i Mondiali seniores, però dobbiamo risolvere con il mondo del calcio la questione stadi. Per fare i Mondiali di rugby in Italia ci servono gli stadi del calcio. Stiamo completando la mappatura delle città in cui il rugby ha maggiore riscontro per concordare quali impianti adibire eventualmente alla manifestazione”.
Gli stadi dunque, problema oggettivamente imprescindibile. E da tempo in Italia la politica e le massime organizzazioni sportive discutono della cosiddetta “Legge sugli stadi” atta a rinnovare un parco di impianti che ha necessità di profonde ristrutturazioni quando non di costruzioni ex-novo. Stiamo ovviamente parlando di stadi pensati soprattutto per il calcio, che altrimenti siamo sicuri non si muoverebbe foglia, ma questa ondata di rinnovamento potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di pensare a strutture sufficientemente elastiche da poter ospitare anche altri sport. Tipo il rugby, che poi è un parente diretto della palla tonda e non ha bisogno di campi molto diversi.
In parlamento si discute su una bozza dell’emendamento di governo alla legge di Stabilità che si occupa proprio di stadi. Il testo delinea infatti una sorta di road-map garantendo tempi certi e rapidi. Tra le squadre attualmente iscritte alla Serie A di calcio ce ne sono almeno una dozzina che hanno in campo da tempo progetti di rinnovamento o costruzione di nuovi stadi. Da quello che si sa al momento, non molto a dire il vero, l’unica nuova struttura tra quelle della massima serie che verrebbe esplicitimente pensata anche per la palla ovale è la “New Arena Stadium”, il progetto presentato dal Verona che vorrebbe avere uno stadio tutto suo. Un po’ poco.
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