Il vicepresidente di SkySport torna sulla “perdita” dei diritti tv del Sei Nazioni
Ieri la presentazione ufficiale del Sei Nazioni su DMAX, nelle ultime settimane di ottobre le convulse trattative per far sì che i test-matc di novembre dell’Italia trovassero una collocazione televisiva, alla fine garantita da Sky.
Ma il canale satellitare è rimasto comunque scottato dalla perdita dei diritti tv del Sei Nazioni. Su All Rugby di ottobre era stato il direttore di SkySport Giovanni Bruno a sottolinearlo, un paio di giorni fa invece è stato il vicepresidente esecutivo di SkySport e Pubblicità Jacques Raynaud a tornare sull’argomento.
Il manager della tv satellitare ha scambiato qualche battuta con Massimo Calandri di Repubblica, che sul suo blog ha riportato così il suo dialogo con Raynaud:
Jacques Raynaud, francese, 47 anni, vice presidente esecutivo di Sky Sport. Terza linea, da ragazzo capitano della squadra della scuola. Anche il figlio gioca a rugby. Insomma: uno dei nostri. E allora perché Sky ha mollato il Sei Nazioni? Così gli ho chiesto l’altro giorno, prima di scrivere dell’offerta in chiaro di Discovery.
Mi ha risposto che per il 2014 avevano fatto alla Fir una proposta “congrua”. Il presidente Gavazzi con me aveva usato un altro aggettivo: “scandalosa”. Raynaud ha sorriso: “congrua”, cioè “adeguata”. Adeguata al mercato televisivo italiano, ai risultati dell’Italrugby.
Raynaud non si è fermato a questo. Ha detto che “il vero brand sono gli All Blacks. La gente vuole quelli. Domenica scorsa abbiamo fatto numeri importanti, per il match con l’Irlanda”. Cosa che invece non rivendica per la nazionale azzurra e tantomeno per il Pro12, per il quale incita Gavazzi a trovare presto sede metropolitane per le franchigie per guadagnare la visibilità necessaria.
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