L’Italrugby che verrà: proviamo a fare un po’ di nomi di papabili

ph. Luca Sighinolfi

Il 25 novembre scorso, una settimana fa, analizzavamo le parole rilasciate da Jacques Brunel dopo la partita di Roma con l’Argentina. Abbiamo appuntato la nostra attenzione  soprattutto su quel “ora faremo un bilancio della squadra e del gioco espresso e vedremo le modifiche da apportare” che farebbe presagire a un qualche cambio non solo negli uomini del gruppo ma anche nelle gerarchie, anche se il condizionale è d’obbligo.
Come scrivevamo quel giorno, una risposta concreta l’avremo solo nel giorno in cui il ct diramerà le convocazioni per il Sei Nazioni, noi però possiamo chiederci chi sono i giocatori che verosimilmente potrebbero entrare nel giro della nazionale tra quelli oggi in circolazione.

E non sono tantissimi visto che Brunel ha fatto capire a più riprese che non ritiene pronti per un simile salto gli atleti che militano in Eccellenza. Questo esclude i vari Benetti, Ragusi, Menniti-Ippolito… Chi rimane? Quelli che giocano nelle due franchigie: Manici, Cattina, Vunisa e soprattutto Ferrarini tra le Zebre. Palazzani ha buoni numeri, ma forse è ancora acerbo. A Treviso c’è Esposito che sta crescendo a vista d’occhio, con lui non vanno dimenticati Fuser, Ceccato, Maistri.
Poi ci sono i “casi” Nitoglia – la nazionale avrebbe un gran bisogno di un giocatore del genere, ma sappiamo bene tutti che il giocatore proseguirà nel suo rifiuto all’azzurro – e Derbyshire, quest’ultimo fermato da troppi infortuni. Infine due nomi che già conosciamo bene: Tito Tebaldi e Mirco Bergamasco.
Un elenco che non ha una sua logica coerente, non abbiamo seguito uno schema né tenuto presente i ruoli dei giocatori nominati, ma ci siamo semplicemente accontentati di sottolineare i nomi più interessanti e “probabili”.
E i vostri quali sono?