Franco Smith: “Ho dato tutto quello che avevo, ho la coscienza a posto”

Le prime dichiarazioni del tecnico dopo l’esonero: la difesa del suo lavoro, l’immediato futuro in Sudafrica e Nelson Mandela

ph. Sebastiano Pessina

«Non sono felice, comunque ho la coscienza a posto, non mi sono mai tirato indietro e sono sempre stato lo stesso. Questa è una stagione difficile, c’erano tante attese attorno alla squadra ma può anche succedere che qualcosa non vada per il verso giusto. Se guardiamo l’anno scorso, in questo periodo eravamo più o meno nella stessa situazione, ho fatto ciò che potevo: in 6 mesi non si diventa né brocchi né campioni, compreso l’allenatore. Comunque, se questo può servire per dare una scossa alla squadra, per migliorare la situazione, va bene».
Queste le prime parole rilasciate dal dimissionario-dimissionato Franco Smith alla stampa locale trevigiana (in questo articolo trovate le dichiarazioni pubblicate da Il Gazzettino e La Tribuna).
«Sono state sette stagioni impegnative ma gratificanti. Quando c’era da vincere qualcosa ci siamo sempre riusciti, scudetti, coppe, risultati positivi ne sono arrivati molti. Dispiace non essere riuscito a portare la squadra alla qualificazione in Heineken Cup ma in PRO 12 abbiamo centrato molti risultati di prestigio.
Il tuo futuro? «Ho avuto dei contatti ma nessuna decisione presa. Il mio futuro immediato sarà comunque in Sudafrica. Chissà, può essere che tra qualche anno ritorni in Europa. Io comunque ringrazio la società e soprattutto i tifosi, da tutta l’Italia, che mi sono stati sempre molto vicini». Smith già da tempo aveva iscritto i figli a scuole in Sudafrica a partire da gennaio, con l’intenzione di raggiungerli tra qualche mese.
Infine un pensiero su Mandela: «Quando usci dal carcere ero al primo anno di università. Ha riunificato una nazione utilizzando anche il mondiale del ’95: il rugby non è solo sport ma un modo per sentirsi tutti uguali».

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