Le finali sono state giocate sulla base dei dieci minuti per tempo. E i primi sono stati tutti di marca ospite
Basterebbe il “magnifica giornata” affermato a fine concentramento da parte di uno dei tre arbitri per porre un suggello al valore turistico di una kermesse che ha visto impegnate almeno cento atlete tra Seniores ed Under 16. La Riviera dei Fiori offre il suo volto decembrino migliore e le tante compagini padane e non solo ringraziano. Lo Stade Valdotain si sobbarca la trasferta più lunga: e magari oggi era possibile anche il bagno in mare per loro e non solo.
Cronaca tecnica con occhio alle murene della Union, ridotte nel numero per i tre infortuni in corso, quelli di Elisa Ascheri, Giulia Marino e Carlotta Zollo. Non poco. Tutte sono importanti e nessuna necessaria, nel rugby e quindi via alle danze. Due gironi, con le neofite Tortona e Saluzzo ancora ai nastri di partenza. Nel round delle ponentine il temuto Savona, ancora avanti in classifica. Ed è subito sfida, alle 10 della mattina. Partita accorta, anche perché la Union ha fatto fatica a carburare nei primi concentramenti. In questo caso parte decisa la Union che gioca una partita di grande impegno e tattica difensiva, con aperture sapienti. Il primo tempo si chiude con un vantaggio risicato, la sola meta della capitana di giornata, la gazzella Viviana Bousquet. Stesso copione con il secondo tempo, dove le savonesi, molto bel allenate, cercano qualche soluzione, ma vengono punite da una penetrazione devastante di Sharon Giaquinta. E così il risultato più importante viene ottenuto. Si passa alle giovani apprendiste del Saluzzo, ben schierate, con la gloriosa maglia biancoblu. È un diluvio di segnature. L’occasione però, anche di provare giocate ed attitudini. Per la cronaca, sale in cattedra la girl of the rally, la leonessa Giorgia Melcarne, autrice di ben quattro segnature. Ed ha pure riposato un po’, per manifesta superiorità. Timbrano anche “nightmare” Colombo (due volte), la Gurzì, Miranda Pellegrini schierata centro ed una tonica Arianna Di Stefano, al rientro nonostante un lavoro logorante. Mentre nell’altro girone Cogoleto segna 15 mete alle malcapitate dell’Audax Tortona (ecco un bel campanello di allarme), c’è ultimo ostacolo del mattino, uno Stade Valdotain apparso piuttosto ostico. E in effetti una segnatura aostana ci sarà, ma dall’altra parte impegno delle murene, che vanno a timbrare con la Gurzì, la Melcarne, la Giaquinta e ancora con Arianna Di Stefano, sagace ed infiltrante. Nell’altro girone vittoria del Cogoleto, che in ogni caso mostra il destro soffrendo più del dovuto contro un Liceo Monti di Chieri in crescita netta. Ma i punti sono 15 per le liguri e 5 per le piemontesi, dunque due mete ad una. Interessante anche il girone di under 16, dove detta legge il “movimento Cogoleto”, con il Monti ad affermare la validità di una dimensione scolastica che deve imporsi anche nella tradizione culturale italiana. A questo punto, finali, con Saluzzo in coda, poi lo Stade che regola Tortona, quindi il Monti che si afferma su Savona e presumibili fuochi d’artificio per URR contro Cogoleto. Lungo riscaldamento delle ponentino accuratamente guidato dal coach Francesco La Macchia, minore preparazione di Cogoleto, che però parte a razzo. Una situazione incredibile. Le finali sono state giocate sulla base dei dieci minuti per tempo. E i primi sono stati tutti di marca ospite. Le imperiesi, infatti, non riescono a prendere il pallone della rimessa e subiscono fino a cinque mete di seguito. Poi reagiscono, ma ormai l’equilibrio psicologico di un gioco delicato e tutt’altro che istintivo come il rugby è rotto. Il primo tempo è una débacle per la Union. Cogoleto non ha giocatrici di peso, ma appare ben schierato in campo, occupa gli spazi, ha grande corsa e buon placcaggio. Alla Union non riesce nulla o quasi. Nel secondo tempo maggiore equilibrio e la Union attacca anche con qualche continuità, avendo però sempre le avversarie alle costole…alla fine le ragazze ponentine segnano pure, manco a dirlo, con l’arrembante Giorgia Melcarne. Però le mete subite sono dieci. È un 50-5 che brucia e che fa pensare. Meglio voltare pagina, imparare dagli errori e pensare che comunque si dovrebbe aver superato il Savona in classifica, con altri sette concentramenti da disputare. Storia lunga, che è continuata nel consueto ricco terzo tempo nella club house della Union. Qui un gradito omaggio a tutte le squadre, con la borsa della Fratelli Carli, a ricordare la sapienza e la qualità olivicola e non solo della Liguria occidentale. Si ricorda anche il competente direttore del concentramento Filippo Barrafranca di Novi Ligure e gli arbitri Gioffredi, Ardoino e Ermellino. Ora lunga sosta, si riprenderà nell’anno nuovo.
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