Oltre ai giocatori, sempre più allenatori se ne vanno in Europa. E la federazione cerca di correre ai ripari
Non solo giocatori. La diaspora dall’Emisfero Sud, sponda Nuova Zelanda, verso i lidi (e i conti correnti) dell’Europa, sta coinvolgendo anche gli allenatori. La federazione starebbe cercando in tutte la maniere di limitare le perdite, e di convincere i suoi preparati tecnici a mettere il loro bagaglio di conoscenze a disposizione del proprio paese ovale. Per fare alcuni nomi, Joe Schmidt, John Plumtree, Pat Lam e Mark Anscombe. Steve Tew, CEO della New Zealand Rugby Union, è consapevole che il mercato neozelandese è troppo piccolo per accogliere tutta l’offerta di allenatori disponibili, e che le cifre messe sul piatto talvolta non sono paragonabili, ma vederne così tanti partire oltremare non deve certo far piacere. La soluzione, per Tew, potrebbe essere quella di partire e poi tornare, mettendo a disposizione quanto appreso.
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