L’ingresso delle attuali regions celtiche in Premiership sembra ormai quasi certo. Ma fanno bene?
Nella vicenda gallese si è parlato tanto di soldi e poco di sport. Capita quando l’argomento principale è la “politica” e non il lato più tecnico. Certo i 4 milioni di sterline annui (per quanto? Probabilmente quattro anni, ma non ci sono certezze al momento) che la Premiership avrebbe offerto ad ognuna delle quattro regions – se confermati – avrebbero un peso determinante, ma in tutta questa storia alla fine si rischia di perdere di vista il campo e con esso la domanda determinante: ai gallesi conviene sbarcare nel campionato inglese?
Domanda non semplice e che ha diversi aspetti da tenere conto. Ad ogni modo è probabile che nel breve periodo le quattro franchigie potrebbero perdere qualcosa ma nel medio-lungo il bicchiere potrebbe riempirsi: la Premiership è un torneo di altissimo livello, molto più del Pro12, e le squadre gallesi avrebbero modo di innalzare il loro livello. Senza contare che stiamo parlando di un campionato che garantirebbe maggiori presenze sugli spalti e quindi a cascata di sponsor, merchandising e tutto l’indotto.
Il vero “svantaggio”, notevole a dirla tutta, è la mancata partecipazione alla Heineken Cup. Praticamente certa – o quasi – per la prossima stagione l’assenza inglese, le quattro franchigie gallesi si tirerebbero perciò fuori pure loro. Vero è che le squadre della Premiership dovrebbero rientrare presto nel giro europeo, gli interessi perché ciò avvenga sono troppi, e di conseguenza anche Ospreys, Cardiff Blues, Scarlets e Dragons. Che non avrebbero il posto garantito ma che dovrebbero guadagnarselo sul campo.
Insomma, un bene o un male? Forse a conti fatti più il primo, ma per vedere risultati positivi le regions dovranno probabilmente aspettare un po’, con una crescita fatta di stop e momentanei passi indietro. Senza contare che poi ogni squadra avrà la sua storia particolare, qualcuna soffrirà di più e qualcuna meno. E voi cosa ne pensate?
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