Una bella giornata di Rugby vissuta con il giusto spirito da entrambe le squadre
Sarà per via dello stesso anno di fondazione, o sarà perché si sentiva il bisogno di rinnovare l’amicizia tra il capoluogo e la città labronica dopo l’increscioso incidente a Pepito Rossi durante il derby del Franchi, fatto sta che ne è venuta fuori una bella giornata di sport vissuta col giusto spirito da parte delle quattro formazioni, due per parte, che si sono affrontate sul bel campo sintetico ‘Giovanni Maneo’ di via Settembrini a Livorno.
A dire il vero l’inizio non era stato dei più promettenti per i nostri colori: una formazione con i piccoli del 2003 rinforzata (relativamente) dai piccoli di statura del 2002, era stata letteralmente spazzata via da una forte squadra in maglia biancoverde; non abbiamo preso il conto delle mete ma ad occhio e croce si era più vicino a venti che a dieci, peraltro a zero. Poco male, poiché sull’altro campo la seconda squadra si comportava molto bene finendo per perdere 7 – 4 al termine di due tempi davvero molto combattuti.
D’altronde si sa che l’aria salmastra anticipa lo sviluppo dei bimbi, ma non c’è da preoccuparsi troppo: dicono che verso i quattordici anni si ritorni sullo stesso livello! A parte le battute, chi ha un minimo d’esperienza nel settore del rugby giovanile sa che affrontare le formazioni del Livorno Rugby significa confrontarsi con una delle realtà più forti d’Italia.
Così l’ottimo allenatore Giovanni Casilli decide di rimescolare un po’ le carte in vista delle seconde partite. Ancora ottimo rugby, questa volta con più equilibrio; in entrambe le formazioni i nostri sembrano aver trovato coraggio e quel gioco alla mano indispensabile quando ci si affronta su un campo asciutto come quello della Club House livornese.
Insomma i Nostri tengono botta e ne danno pure qualcheduna, sfoderano sacrificio e un bello spirito di squadra e, pur non riuscendo a vincere si fanno rispettare dai padroni di casa e a tenere a freno le incursioni, spesso devastanti, dei loro più forti giocatori.
C’è ancora tempo per altre due partite a ranghi misti: alcuni di questi ragazzi si conoscono da quasi sei anni, si sono già affrontati decine di volte, in campo si respira un’aria amichevole che non può che rendere orgogliosi i tecnici e i genitori che hanno indirizzato i ragazzi verso il Rugby.
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