In una intervista il Presidente del CRV parla di seconda franchigia, regole, Zebre e Accademie
«Servono quattro passaggi. Il cambio delle regole federali per consentire ai club veneti di supportare con i loro giocatori Treviso e l’eventuale franchigia 2. La pianificazione finanziaria, per la quale non è detto che Benetton intenda continuare a supportare la squadra come fatto finora. Il riequilibrio dei
soldi messi dalla Fir rispetto alle Zebre. La catena di comando e l’assetto dirigenziale che coinvolga tutti i club con la giusta soddisfazione in base
all’investimento». A parlare così, dalle pagine del Gazzettino, è il presidente del Comitato Regionale Veneto Marzio Innocenti. Rispondendo alle domande di Ivan Malfatto il dirigente sottolinea come l’alleanza elettorale nata ormai quasi due anni fa per la campagna a favore della candidatura Zatta alla presidente federale è ancora solidissima: «Il Veneto è la massima espressione del rugby italiano. Questo da qualcuno viene fatto passare come superbia. Invece è un dato di fatto e un punto di partenza».
Tema principale dell’intervista è l’ipotesi di una franchigia veneta: «Intanto bisognerà sapere se ci sono ancora i soldi per mantenere due franchigie di Pro 12. O se si tornerà al campionato a 8 squadre. Il presidente della Fir Alfredo Gavazzi ha detto che dal 2014 le Zebre diverranno al 50% private e il Benetton riceverà il 50% del budget dalla federazione. (…) Da un anno le società pensano all’idea di franchigia veneta, con due potenziali sviluppi. Accorpare il resto dei club a Treviso. Assegnare la seconda franchigia all’asse Rovigo-Padova più altre realtà, se le Zebre non troveranno i soldi privati richiesti e dovranno emigrare».
Infine una stoccata ad Accademie e Centri di Formazione federale: «Qui i Centri di formazione stanno creando disaffezione nelle società non coinvolte. Facendole ripiegare sulla propaganda e non sulla formazione, visto che a 14 anni i migliori se li portano via».
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