Prosegue la rassegna degli avversari nel Sei Nazioni. Oggi tocca all’Irlanda, dove saranno protagonisti giovani e senatori
Il calcio fatto ripetere a Cruden e una vittoria insperata strappata all’ultimo. Questa forse l’immagine che più ricorderemo del novembre ovale 2013. Sicuramente se la ricorderanno bene i tifosi irlandesi, che hanno ammirato la loro squadra combattere contro i marziani All Blacks fino all’ultimo minuto, toccando con mano l’ebrezza di una vittoria che avrebbe lanciato a mille il morale. Poi sappiamo bene come andò a finire, ma se il buongiorno si vede dal mattino, questa Irlanda può far male. Il Sei Nazioni sarà il primo banco di prova importante per Joe Schmidt.
L’anno scorso andò bene solo il primo match, che vide O’Driscoll e compagni espugnare il Millennium Stadium di Cardiff. Poi, furono solo sconfitte e un pareggio contro la Francia, con cui gli Irish divisero la posizione in classifica finale con appena 3 punti ma che precedettero in virtù della differenza punti. A parte l’importante prestazione contro la Nuova Zelanda, a novembre da ricordare una vittoria in scioltezza contro Samoa e una brutta sconfitta contro l’Australia. Il gruppo dei 44 è un bel mix di esperienza e gioventù spensierata, anche se pesano i molti infortunati almeno ad inizio torneo (da Richardt Strauss a Donnacha Ryan fino a Roger Wilson, Tommy Bowe, Declan Fitzpatrick) e l’assenza di chi proprio non ci sarà (Sean O’Brien). E proprio continuità e correggere gli errori in corsa sono probabilmente due delle aree in cui Schmidt e staff metteranno la maggiore attenzione, e di amalgama tra esperienza e novità ha parlato il tecnico: “C’è un gruppo di giocatori con esperienza che offrirà continuità, in più alcune nuove scelte fatte con un occhio al futuro”. Un torneo non per confermarsi, ma per trovarsi, per mettere la prima base importante di u nuovo ciclo e per iniziare col piede giusto il cammino verso la RWC 2015. E il primo match, in casa contro la Scozia non imbattibile, capita a pennello. Ci dirà molto del torneo che l’Irlanda vuole giocare. Una cosa è certa: contro la squadra di Schmidt non sarà facile per nessuno, e una buonissima prestazione complessiva non deve stupire nessuno.
Di Roberto Avesani @robyavesani
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