Alcune dichiarazioni del presidente federale rilanciano il tema di una nuova squadra celtica nella capitale
Durante la cerimonia di presentazione del sei Nazioni 2014 non ha detto nulla, a margine però il presidente FIR Alfredo Gavazzi ha parlato dell’intricata questione della permanenza celtica delle due squadre italiane, rilasciando alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport: “LItalia porta alla Celtic più soldi dell’Irlanda e della Scozia, ma non è considerata tra i soci, così non ci stiamo”. Parole chiarissime, che ribadiscono la volontà “celtica” da parte del numero uno federale, che dopo aver rimarcato il non correttissimo comportamento dei Warriors in occasione del rinvio della gara di Pro12 contro il Benetton tocca altri nevi scoperti: “Non siamo contenti degli arbitraggi: spesso ci penalizzano. E non siamo contenti dei calendari: durante il Sei Nazioni, con le franchigie indebolite, ci fanno sempre giocare in casa. Siamo stufi di essere trattati da brutti anatroccoli”.
Poi la vexata quaestio della terza franchigia: “In questi giorni ho allacciato contatti con le nuove amministrazioni romane, Comune e Regione. Due franchigie non ci bastano. 65 giocatori su cui lavorare sono pochi. Ne serve una terza a Roma, ma Roma deve ristrutturare le Tre Fontane e trovare le risorse”.
Tema quest’ultimo però che quantomeno da un punto di vista finanziario in questo specifico momento solleva più di un dubbio. Il discorso potrebbe diventare diverso se le Zebre venissero “traslocate”.
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