A finire sotto la nostra lente questa volta è la squadra di Lancaster. Che deve fare i conti con assenze importanti…
Ci eravamo lasciati con quel 30-3 per il Galles che aveva significato vittoria finale. Prima di quell’ultimo, decisivo, match, l’Inghilterra era prima in classifica nel torneo e non aveva ancora perso. Sappiamo tutti come è andata a finire, con la marea rossa gallese che aveva spento i sogni di vittoria inglesi. Che Inghilterra ritroviamo oggi, ad un anno di distanza? Innanzitutto, troviamo una squadra che a giugno ha vinto due volte con larga misura contro l’Argentina e che a novembre è riuscita ad avere la meglio sull’Australia e a complicare le cose agli All Blacks. Ma soprattutto troviamo una squadra che ad un anno dai mondiali in casa propria è costretta a far bene e a giocarsi tutte le sue carte, correggendo in corsa tutti gli eventuali errori che i primi due match potranno evidenziare e cercando una confidenza di squadra da portare avanti nei prossimi due anni.
Si è parlato molto dell’assenza di Toby Flood, che paga l’esclusione di chi se ne va all’estero. Owen Farrell, comunque, è un più che degno sostituto, e nel Sei Nazioni scorso la giovane apertura è sempre partita titolare tranne che contro l’Italia. Il problema se mai è il ricambio in panchina: perché far giocare un’ora Farrell e mezzora Flood era un conto, far giocare un’ora Farrell e mezzora Ford probabilmente è un altro. In ottica RWC 2015, sarà importante anche iniziare a far respirare a Ford palcoscenici importanti. A preoccupare, comunque, sono altre assenze importanti con cui Lancaster ha dovuto fare i conti, su tutti Corbisiero, Foden, Tom Croft, Parling e Manu Tuilagi. Tra questi, gli unici che potrebbero recuperare entro fine torneo sono Foden e con meno probabilità Tuilagi. E proprio in mezzo al campo potrebbero arrivare problemi per la rosa, che sentirà la mancanza dei chili di Tuilagi sia in difesa (vedi meta di Toomua nei Test) che in attacco. Resta poi il fatto che questa squadra non brillerà per inventiva e fantasia, e allora saranno autoscontri assicurati, con il pacchetto che tenterà di alzare il ritmo e l’intensità del breakdown, e con i ball carrier a cercare sempre di vincere la collisione. Dua match non facili all’esordio, contro Francia e Scozia entrambi in trasferta. E dallo scontro di Parigi potrebbe uscire l’anti Galles del torneo.
Di Roberto Avesani @robyavesani
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.