Melegari lascerà, l’Associazione lancia una public company, ma qualche rischio c’è
«Il patron Silvano Melegari mi ha confermato l’intenzione di disimpegnarsi al termine del campionato in corso». A parlare così dalle pagine de La Gazzetta di Mantova è il presidente dell’associazione Rugby Viadana 1970 Gianni Fava. Il Viadana che conosciamo e che abbiamo conosciuto in questi anni cambierà perciò faccia. Nelle intenzioni di Fava l’associazione potrebbe acquisire il titolo sportivo attraverso una vera e propria public company aperta a chiunque voglia partecipare: imprenditori, tifosi, semplici appassionati.
«L’attuale società sportiva – ha proseguito Fava – è meritoria, e nessuno vuole fare polemiche; ma è innegabile che ci sono dei problemi, ed è concreta la possibilità di un passaggio di mano. I cicli finiscono. Potrebbe magari arrivare un imprenditore intenzionato a rilevare la società; ma dobbiamo guardare in faccia la realtà: il mondo è cambiato, e il mecenatismo sportivo non esiste più». Fava non lo dice, ma il suo timore è che una volta uscito di scena Melegari il rugby a Viadana possa sparire dall’alto livello. Il rischio però è di fare conti sbagliati sin dall’inizio: «E’ certo che il risultato di questa stagione è rilevante, perché il pass per le competizioni europee significa un contributo federale da 300mila euro». Già, ma la partecipazione alle coppe europee della prossima stagione è ancora tutto da chiarire.
Nelle intenzioni di Fava la sottoscrizione popolare dovrebbe garantire l’acquisizione del titolo, i costi di iscrizione, le prime mensilità e la prosecuzione dell’attività giovanile. Già, ma poi? Il rischio – ovviamente speriamo di essere smentiti – di trovarsi in difficoltà a metà stagione è alto.
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