In Francia ci pensa Fickou a sbrogliare una matassa intricata, mentre Joe Schmidt inizia a forgiare la sua Irlanda
Il Sei Nazioni 2014 è iniziato se non nel migliore certamente in modo ottimo. Non solo per la prova dell’Italia, ma anche per le altre partite: intensità, autoscontri, ritmi alti e diverse mete segnate. Insomma, il torneo si annuncia spettacolare come sempre, e forse più equilibrato di quel che ci si aspettava. Ma intanto, concentriamoci sulle gare dello scorso weekend. E su quello che ci hanno lasciato..
Galles: francamente tutti si aspettavano un Galles più combattivo e soprattutto meno impacciato. Diversi errori alla mano, turnover balls concesse e situazioni di gioco rotto a favore degli Azzurri nate da scelte gallesi forzate. Si sa che è l’anno post Lions e si sa anche che l’anno scorso l’esordio fu una sconfitta. Forse qualcuno ha anche capito come tarpare il gioco dei dragoni, portando enorme pressione sull’apertura e rovesciando la salita difensiva. La prossima sfida contro l’Irlanda ci dirà molto di più sugli uomini di Gatland e sulla loro reale condizione. Sicuramente non si aspettavano questa Italia. E quando scendi in campo senza sapere chi hai davanti è sempre un bel casino.
Inghilterra: una prima mezzora a ritmi forsennati (per fortuna c’era Owens a dirigere e regolare) ma soprattutto la forza di reagire a due mete iniziali che avrebbero tagliato le gambe a molti. Si pensava ad un quindici della rosa con poche idee e che avrebbe aumentato gli impatti e la consistenza dello scontro fisico, ma gli ottanta minuti di Parigi hanno restituito un’Inghilterra capace anche di variare il proprio gioco in diversi settori del campo alternando bene i reparti. Ad Edimburgo col coltello tra i denti e col favore dei pronostici.
Irlanda: il minimo indispensabile, senza strafare ma nemmeno senza demeritare. Nel primo tempo la squadra di Schmidt ha sofferto la Scozia, ma all’intervallo si è trovata avanti di otto punti grazie alla meta di Trimble. Nella ripresa nessuna reazione ospite e vita facile con due mete davvero troppo semplici. I tutti verdi comunque sono risuciti a difendere bene, concedendo alla Scozia solamente due punti. Partita dopo partita Schmidt imprime la propria forma alla squadra. La squadra è quella giusta, ma il vero banco di prova sarà la sfida contro il Galles.
Scozia: a dispetto del punteggio, almeno nel primo tempo gli Highlanders se la sono cavata. O meglio, hanno prodotto gioco e fasi, anche se poi si sono trovati sotto nel punteggio. Male soprattutto le fasi statiche e gli erorri in difesa. Su sei mischie di propria introduzione quattro vinte, sulle touche lanciate cinque perse e dieci conquistate. Nella ripresa, comunque, è mancata la reazione della squadra. E troppo facili le marcature di Heaslip (rolling maul) e di R.Kearney (slalom in solitaria). Appuntamento del riscatto sabato ad Edimburgo contro il quindici della Corona.
Francia: segna una meta dopo pochi secondi e l’altra al minuto ’17, vede la partita davanti a sé in discesa ma poi subisce il veemente ritorno inglese. La meta di Fickou ha tolto non poche castagne dal fuoco a Philippe Saint-André. E se ci mettiamo pure che le due mete di Huget hanno avuto una buona dose di fortuna, non tutto è oro quel che luccica. L’importante comunque era vincere, e questo è stato fatto. Per convincere del tutto c’è la partita di domenica contro la Banda Brunel. Che da Cardiff ha già lanciato un bel messaggio alle altre cinque..
Di Roberto Avesani @robyavesani
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