Paolo Conte cantò di Bartali “con i francesi che si incazzano”. La Banda Brunel non ha la bicicletta ma può usare altro
La testa conterà moltissimo. Non che normalmente non sia così, ma nella sfida che attende l’Italia di Jacques Brunel domenica pomeriggio l’affermazione è vera un po’ di più. Perché la Francia è squadra fortissima ma instabile mentalmente e la gara a cui abbiamo assistito sabato scorso tra galletti e inglesi ne è l’ennesima riprova.
Domenica allo Stade de France i padroni di casa partiranno come grandi favoriti e in più vorranno cancellare il ricordo del ko subìto un anno fa all’Olimpico di Roma. Senza contare che una seconda vittoria li terrebbe in corsa per la vittoria finale nel torneo. D’altra parte va tenuto conto che tutte le pressioni peseranno sulle spalle dei bleus e che quella non è una condizione in cui amano stare: perdere in casa con gli inglesi – per quanto doloroso e poco piacevole – è cosa che ci può stare, farlo con gli italiani no. E’ una possibilità che al di là delle Alpi non va nemmeno presa in considerazione.
La Banda Brunel dovrà giocare molto su questo, tenere i francesi i in pressione e non mollare mai, anche se dovessero scappare spinti magari da un paio di mete. Gli azzurri dovranno bissare la bella prova di Cardiff “emendandola” da qualche sbavatura e imprecisione, dovranno essere più precisi nei piazzati e difendere come contro il Galles.
Non sarà affatto facile e la vittoria della Francia è a oggi il risultato più probabile, ma l’Italia non parte affatto sconfitta. Anzi. E se riuscissimo a insinuare il tarlo della paura di perdere nelle loro teste…
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