Crepe nel muro, soldi, contratti: di cosa si parla attorno al caso Benetton

La stampa ovale italiana oggi si occupa inevitabilmente dell’addio (?) del club veneto all’avventura celtica. Facciamo un giro…

ph. Ottavia Da Re

“Al di là di tante chiacchiere non sappiamo veramente nulla”. In queste parole di Amerino Zatta, presidente del Benetton Treviso, rilasciate a Il Gazzettino c’è probabilmente il motivo profondo che ha spinto il club veneto a diramare un comunicato che sta facendo davvero rumore: il prossimo 30 di giugno l’avventura celtica dei biancoverdi terminerà. Questa almeno è la situazione a oggi, perché in realtà il Benetton ha lasciato la porta spalancata a nuove soluzioni purché la FIR metta tutto nero su bianco. E poi, comunque, è tutto da vedersi. Elvis Lucchese dalle pagine del Corriere Veneto rilancia l’ipotesi Dogi con Treviso di nuovo in Eccellenza, cosa sicuramente possibile. E affascinante. Però tutta da venire.
A metà febbraio non si sa nulla di quello che accadrà, non si conoscono nemmeno le eventuali condizioni di rinnovo della partecipazione al Pro12. La colpa non è della federazione, che paga anche il caos generalizzato europeo, ma questo per un club privato può diventare un dettaglio: oggi Francesco Volpe sul Corriere dello Sport chiude un articolo (“Con l’Europa nel caos il comunicato di Treviso danneggia la Nazionale” è il titolo) scrivendo che “L’Europa ovale è un gigantesco cantiere ma c’è chi guarda la crepa di casa”. La tesi del giornalista è corretta: vero che a pagarne il primo prezzo sarà il gruppo azzurro con tanti giocatori che ora sanno con certezza che dovranno trovarsi un nuovo contratto – oddio, non è che settimana scorsa le cose fossero poi così diverse… – ed è vero che in questo momento Treviso guarda la “crepa” di casa sua, però non viene sottolineato che è altrettanto vero che si tratta una crepa costata finora oltre 20 milioni di euro usciti tutti dalle tasche di Luciano Benetton. Non è un dettaglio.

 

I giocatori dicevamo. Antonio Liviero, sempre su Il Gazzettino, affronta la questione-contratti: 23 giocatori in scadenza, molti se ne andranno, alcuni big compresi. Niente di nuovo in realtà, che a fine stagione alla Ghirada ci sarebbe stato un profondo ricambio è cosa che ormai veniva data per scontata, certo ora trattenere uno come Alessandro Zanni (un nome a caso, a mo’ di esempio) è pura utopia.
Il quotidiano veneto riporta le parole di Alessandro Corbetta, uno dei principali procuratori italiani: «Ci troviamo in una situazione che assomiglia molto al liberi tutti. Si sta creando un grandissimo scompiglio, non è una situazione facile: i club professionistici in Europa non sono stati certo ad aspettare i giocatori taliani e hanno già fatto gran parte del mercato. Per molti la prospettiva potrebbe essere quella del campionato di Eccellenza ma la riduzione di ingaggio da una media di 70mila euro a 15mila circa difficilmente sarebbe accettabile. Spero che se c’è un progetto reale sul campionato, vi si immettano risorse adeguate».

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