Il Sei Nazioni della altre: cosa ci ha detto la seconda giornata del torneo

Altre tre partite e certe sensazioni della prima giornata che vengono confermate. Mettiamo nel mirino le nostre cinque rivali

ph. Paul Harding/Action Images

Spesso si dice che la prima non conta, o meglio, per vedere il reale stato di forma delle squadre e per capirne qualcosa di più bisogna aspettare la seconda giornata. Che in parte ha confermato sensazioni che già lo scorso weekend si erano avute, ma che adesso, dopo altri 240 minuti giocati, sono diventate più forti: una Scozia in forte difficoltà, un Galles non più sui livelli dello scorso anno, e un’Irlanda e una Francia che non scherzano.

 

IRLANDA: se dopo la neanche troppo difficile vittoria contro la Scozia la domanda di tutti era “vedremo sabato prossimo contro il Galles”, beh la risposta che gli uomini di Schmidt hanno dato sul campo è stata impressionante. Ritmo gara altissimo, pacchetto di mischia in dominio e controllo, linea veloce ispiratissima, e soprattutto linea difensiva sugli scudi per tutta la partita. Paul O’Connell è ritornato, e quando Schmidt in spogliatoio gli ha detto di fare un’ora di gioco ma fatta bene, il forte seconda linea deve averlo preso in parola. Un’ora di altissimo livello e consistenza. Ad impressionare poi è stato il triangolo allargato, che ha coperto nella profondità il campo vincendo le battaglie tattiche, e il lavoro delle terze linee, con un ispiratissimo O’Mahony che ha cacciato le mani in ogni trincea del campo. Gli irlandesi non scherzano. E la prossima settimana si va a Londra…

 

GALLES: non brillante contro l’Italia, stordito e al tappeto contro l’Irlanda. Chissà quand’è l’ultima volta che questo Galles ha segnato appena tre punti. Gli uomini di Gatland dalla prima all’ultima fase hanno subito la fisicità e il livello degli impatti irlandesi perdendo sempre la collisione e non riuscendo a trovare il bandolo della matassa nei punti d’incontro. In certe situazioni poi ai Dragoni è mancata la lucidità, con scelte di gioco che hanno costretto i portatori all’isolamento e al tenuto a terra. Una cosa a cui davvero non eravamo abituati. Ma col toro è così: devi prenderlo per le corna, non sperare che ti passi di fianco. Sabato prossimo al Millennium contro la Francia, per capire se la tripletta resterà un sogno.

 

SCOZIA: tra le sei regine d’Europa, è quella che sta giocando peggio. Dispiace per l’impegno e per gli sforzi che questi giocatori mettono, ma alla squadra mancano diverse cose. Manca un piano di gioco preciso e ordinato, da rispettare anche quando si è sotto pressione e sotto nel tabellino. Mancano i placcaggi nell’uno contro uno (appena l’82% contro l’Inghilterra). Mancano i palloni puliti e ordinati da fase statica, piattaforme fondamentali per impostare qualcosa. E poi mancano i leader silenziosi, quelli che con un placcaggio lanciano un messaggio alla squadra. Ciò che più colpisce è la pochezza offensiva, con appena tre punti segnati in due partite. Davvero un bottino scarso.

 

INGHILTERRA:  dopo la sconfitta con la Francia, la parola d’ordine era vittoria, e così è stato. Che poi la squadra di Lancaster non abbia impressionato, anche questo è vero. Contro gli Highlanders, complice anche un campo inguardabile, sono bastate poche accelerazioni per andare oltre e marcare le due mete. La sensazione è che forse gli inglesi non abbiano spinto al massimo per tutto il match, altrimenti avrebbero affondato nuovamente. Poi  ovvio, se invece di andare sempre in touche si scegliesse più “umilmente” di piazzare, magari il tabellino salirebbe (e la differenza punti conta e non poco). Comunque, la squadra della rosa si sta godendo un Danny Care in forma strepitosa, e una linea di trequarti che partita dopo partita sta confermando le proprie qualità, con Burrell e l’ala May autori a Murrayfield di un grande match. Partita verità contro l’Irlanda.

 

FRANCIA: dopo la vittoria con l’Inghilterra, è arrivato il bis contro gli Azzurri. Della partita contro la banda Brunel abbiamo già parlato parecchio. Resta che questa Francia ha trovato in Doussain e Plisson una coppia che se trova tranquillità è capace di dettare i tempi e di far girare bene il gioco. Picamoles e Nyanga restano poi una garanzia. Prossimo match a Cardiff contro il Galles in cerca di riscatto. Non sarà niente facile, ma la Francia andrà lì decisa a vincere e a mettere un altro tassello verso la vittoria finale.

Di Roberto Avesani @robyavesani

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