Il presidente del Benetton Treviso prende posizione sulle dichiarazioni del presidente federale. Si va verso una Celtic al ribasso?
Mentre OnRugby propone il punto di vista di Vittorio Munari sulla questione celtica con il suo tradizionale Tinello, il Corriere del Veneto e Il Gazzettino pubblicano oggi alcune dichiarazioni del presidente del Benetton Treviso Amerino Zatta: «Abbiamo ricevuto una mail martedì alle otto di sera, è già un passo in avanti rispetto al silenzio degli ultimi mesi ma un investimento quadriennale non si può decidere sulla base di una semplice lettera di intenti». Il massimo dirigente biancoverde rileva come non ci sia però nella missiva federale nulla di nuovo rispetto al documento di qualche anno fa: “Comprendo che questo sia il legittimo obiettivo del presidente Gavazzi per rinforzare la Nazionale – dice Zatta – Vuol dire però anche indebolirsi e vedere allontanarsi i risultati prestigiosi che sono il traguardo naturale di un investitore (…) Se la mission della franchigia è esclusivamente la formazione di atleti che giunti a maturità vanno all’estero, allora forse è più giusto che la Fir gestisca autonomamente due squadre, come si fa ad esempio in Scozia”.
Sui soldi le posizioni sono distanti, nel testo inviato al Benetton non ci sarebbe nessun accenno alla regolamentazione dei permit players ma solo una “sistemazione” del calendario dell’Eccellenza in maniera che non coincida con il Pro12 durante le finestre internazionali, libertà di ingaggio degli stranieri. A far discutere è l’intenzione, annunciata nell’intervista a La Tribuna dal presidente Gavazzi, di non fare nessun nuovo bando, con tanto di assenza della famosa fidejussione rischiesta invece 4 anni fa.
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