Riparte “L’angolo di Dayako” di Salvatore Buonocore, con la prima rubrica del 2014. In questa edizione le fantastiche immagini saranno accompagnate dalle vostre frasi
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"Scendere in campo ogni domenica mattina sapendo che dovrò essere all'altezza di far giocare nel migliore dei modi e nel rispetto delle regole trenta energumeni alti più di me e larghi il doppio!"
[Roberto Saielli] - "Uno sport nobile, che nel corso degli anni mi ha logorato il fisico fino al punto di non poterlo più praticare! Ma che mi ha riempito la vita di esperienze che non dimenticherò mai più, di amici veri quelli che incontri due volte l anno per 80 min, e quando li rivedi, incontri un fratello non un avversario! Il rugby per me è uno sport nobile che se avrò un figlio, spero che lo voglia giocare, e spero non pilone come il padre. Il rugby per me è uno sport nobile che non dimenticherò mai più!" [Refi Roberto]
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"Una festa in mezzo al campo, solo che al posto delle torte ci sono zolle di fango e al posto dei regali duri colpi da incassare,quando arriva il terzo tempo tutto si allieta e ti senti a casa."
[Federico Laguzzi] - "I migliori momenti della mia vita...amicizia,botte,fatica,lealtà sempre e per sempre" [Giada Cortelazzo]
- "Una parte di me, scolpita nel mio cuore, che vive nei grandi ricordi che lascia, nei volti dei 14 e più fratelli adottivi che mi ha regalato, nella mia seconda casa in cui mi ritrovo quasi ogni giorno a praticarlo, nel fango nelle lacrime nei sorrisi e nelle cicatrici che lascia sul corpo..." [Tommaso Faletti]
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"Il rugby è uno stile di vita, un qualcosa che ti insegna che non ci sei solo tu ma altri 14 "fratelli" che giocano con te.E' un qualcosa che ti rende felice ogni volta che entri in campo sia col sole che con la pioggia. Il rugby e lo sport degli angeli e noi dovremmo sentirci fortunati visto che possiamo giocarci" [Simone Fabbri Trovanelli] - "Chi te lo fa fare di prendere botte, di congelare sotto la neve, di affogare nel fango, di farti scoppiare i polmoni per arrivare in fretta sul punto, di farti male per una palla che giocheranno gli altri, di spezzarti la schiena per un centimetro in più? La risposta è semplice per chi non la conosce e dirà "nessuno", ma chi sa di cosa parlo dirà: "Lo faccio per la mia squadra, per un gruppo unito fatto di uomini ogni giorno migliori. Continueremo a fare tutto questo insieme, con la certezza che la riconoscenza più bella, sarà quella di sapere di avere fatto il nostro dovere fino in fondo!". [Diego Mesca Meschini]
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"Le migliori storie della mia vita cominciano con: "Una volta con quelli del rugby..." oppure meglio ancora: "Vi ricordate...". Si perché anche se annebbiate dagli acciacchi e dai terzi tempi certe storie non le puoi dimenticare. Storie di un "noi" che per la maggior parte della gente non vuol dire niente, ma per chi ha avuto la fortuna di viverle sono tutto. Un noi che non si limita alla squadra di casa, ma si riferisce a tutto il ciò che circonda questo sport, un'amalgama di vicissitudini e sentimenti che ci accomunano. Non c'è bisogno di elencare queste storie, chi le ha vissute le riporterà alla mente solo leggendo queste parole, sorriderà pensando a tutti quelli che ha conosciuto, alle cose che ha fatto e a quelle che ha sentito."
[Diego Mesca Meschini]
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