Tornano in campo le quindici regine dell’Emisfero Sud. Vediamo come si presentano ai blocchi le sei favorite
Ancora poche ore e tornerà di scena il campionato più spettacolare e divertente. Le quindici migliori squadre dell’Emisfero Sud si danno appuntamento per il Super Rugby. Corse, angoli vincenti, triangoli allargati da capogiro, e quasi tutti i giocatori delle nazionali di Nuova Zelanda, Sudafrica e Australia, in campo nello stesso torneo. Dopo i successi nelle ultime stagioni, i Chiefs puntano al tris. A contendere il titolo, i rivali Crusaders, i Brumbies sorpresa dello scorso anno e i Reds dei ritrovati Genia e Cooper, oltre agli Sharks, che quest’anno fanno davvero paura.
Bulls: prima di quella partita, il fortino del Loftus Versfeld era inespugnato da 16 partite. E in pochi avrebbero pensato che a violarlo dopo così tanto tempo sarebbero stati i giovani Brumbies, nella semifinale della scorsa stagione. Da allora, molte cose in casa Bulls sono cambiate. 15 giocatori della rosa se ne sono andati, dieci dei quali destinazioni Europa (per fare alcuni nomi, Morne Steyn, Chiliboy Ralepelle, Juandré Kruger, Wynand Olivier , Zane Kirchner, Jano Vermaak). Tra i nuovi arrivi, i nome più importanti sono quelli di Jacques Engelbrecht, Piet van Zyl ma soprattutto Victor Matfield. Che forse fisicamente non sarà quello di una volta, ma che certamente può portare esperienza e leadership in una squadra che ha cambiato molto. Occhi puntati poi su Pierre Spies, al rientro dall’infortunio e con l’obiettivo di ritornare in nazionale, e su Jean Serfontein, atteso alla stagione della consacrazione.
Sharks: dopo la deludente stagione dell’anno scorso (quarto posto nella Conference) la parola d’ordine è riscatto. A Durban è arrivato il coach campione del mondo Jake White, dopo la straordinaria stagione coi Brumbies. Tra le quattro sudafricane, gli Sharks sembrerebbe la squadra più quotata per il primo posto. Il pacchetto di mischia si presenta davvero imponente, con giocatori come Tendai Mtawarira, i due Du Plessis, Keegan Daniel, Marcell Coetzee, Willem Alberts e Etienne Oosthuizen. Lì fuori, Pat Lambie, Francois Steyn e JP Pietersen per andare a segnare. Probabilmente quest’anno gli Sharks di strada ne faranno parecchia.
Brumbies: i giovani Brumbies l’anno scorso l’hanno combinata davvero bella. Vittoria in semifinale nella fortezza dei Bulls e finale persa contro i fortissimi Chiefs. Cosa resta di quel gruppo? Molti giocatori, ma non l’head coach Jake White, passato, come scritto poche righe sopra, agli Sharks. A Camberra sono però rimasti i suoi assistenti, ancora integrati nel coaching staff, ed è lecito aspettarsi continuità nel gioco, e nei risultati, rispetto alla scorsa stagione. Al punto che l’ex alleantore dei trequarti, Stephen Larkham, è stato promosso head coach. Per il resto, molti giocatori sono maturati dopo l’esperienza Championship, Lions, e il tuor europeo di novembre con i Wallabies. Toomua, Leali’ifano, Kuridrani, Nic White, Jesse Mogg sono ormai delle garanzie, e in più è ritornato dal lungo infortunio Pocock. Saranno tra i protagonisti.
Reds: l’anno scorso i rossi raggiunsero i play-off, dove vennero malamente sconfitti dai Crusaders, in un match che anticipò gli equilibrio che si sarebbero visti poi in campo nel Championship. I Reds si presentano senza l’allenatore McKenzie, l’artefice delle ultime stagioni e colui che li ha portati ad un titolo ma più in generale a livelli competitivi. Anche Samo e Ioane se ne sono andati. Rispetto alla scorsa stagione ritrovano però Genia e Cooper. Non che se ne fossero mai andati, ma la sensazione è che il tour di novembre abbia fatto molto bene ai due giocatori, che in Europa hanno ritrovato l’affiatamento in mediana dopo i molti esperimenti del Championship. Questa l’arma in piùdi una squadra che potrà raggiungere i playoff.
Crusaders: è dal 2008 che non alzano non la coppa, anche se sono quelli che hanno vinto più titoli. L’anno scorso dovettero cadere in semifinale al cospetto dei Chiefs poi campioni. Ma resta il fatto che la squadra di Christchurch ogni anno può competere per il titolo e mettere in difficoltà chiunque. E anche senza Dan Carter, in pausa sabbatica, siamo convinti che i Crusaders si leveranno più di una soddisfazione. A leggere la rosa i nomi sono più che importanti, in ogni reparto del campo. Flynn, Crockett, Franks, i Whitelock, Romano, Todd, McCaw, Read, Ellis, Colin Slade (arrivato dagli Highlanders), Crotty, Guildford e Dagg.
Chiefs: i campioni delle ultime due stagioni, almeno per i bookmakers, partono con i favori del pronostico, alla ricerca del terzo titolo consecutivo, cosa riuscita solamente ai Crusaders. Aaron Cruden si presenta come leader di una squadra che ha mantenuto la propria spina dorsale, e che conta giocatori di livello indiscusso come Fruean, Messam e Retallick. Dal Giappone è poi tornato Mils Muliaina, mentre un occhio di riguardo dovrà andare ai giovane Same Cane, in mostra nel Championship, e Kerr-Barlow. Sulla carta alla squadra di Rennie non manca nulla.
Di Roberto Avesani @robyavesani
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