Una grande giornata di rugby
È stata una festa di sport e solidarietà. Con 300 ragazzini in campo per i concentramenti ufficiali Under 12 ed Under 14 organizzati dall’Acireale Rugby, atleti, tecnici e dirigenti originari da oltre 7 nazioni, un pubblico entusiasta e le condizioni meteo primaverili, il primo “Rugby Day” siciliano, fortemente voluto da Orazio Arancio, Presidente del Comitato Regionale Siciliano F.I.R. nonché manager della Nazionale Italiana Seven e Vice Commissario C.O.N.I Sicilia, è stato certamente un successo.
La giornata di ieri al “Tupparello” di Acireale è iniziata con gli incontri delle giovani promesse del rugby siciliano provenienti da ogni parte dell’isola, che hanno vissuto appieno il clima di festa ma senza far mancare la grinta di chi vuole divertirsi vincendo. A metà mattinata, ecco le tre nazionali, che nei giorni scorsi avevano vissuto lo stage a tre agli impianti sportivi della Cittadella Universitaria di Catania, schierarsi a centrocampo per gli Inni, molto sentiti in particolare dalle formazioni ospiti che hanno cantato in un unico abbraccio “Einigkeit und Recht und Freiheit” e “Hatikvah”, note che hanno visibilmente commosso e motivato sia gli atleti mitteleuropei che quelli della Stella di David. Per l’occasione, la Nazionale Italianaallenata dall’inglese Andy Vilk schiera due formazioni, in maglia bianca e azzurra, per le quali sono stati rispettivamente convocati anche Danilo Parisi e Fabio Borina, entrambi dell’Amatori Catania, che non hanno sfigurato, anche nell’auspicio di una futura nuova “chiamata” in azzurro. La prima manche di incontri vede l’Italia “Bianco” imporsi facilmente per 38-00 su Israele, mentre l’Italia “Azzurro” si “accontenta” di un 24-7 sui ben organizzati atleti tedeschi, allenati da Rainer Kumm. Alternandosi con gli incontri dei concentramenti propaganda, le partite del Seven nella seconda manche hanno nuovamente visto gli italiani “fare il risultato”: contro gli israeliani allenati dalla stella del rugby inglese Russel Earnshaw, l’Italia “Azzurro” fa un rotondo 26-0, mentre più equilibrata è Italia “Bianco” – Germania, con un finale di 14-7. Giusto il tempo per una breve e leggera pioggerella («l’abbiamo prenotata per rinfrescare il terreno di gioco», si scherza a bordo campo), ed ecco la terza ed ultima manche, con le due squadre ospiti misurarsi per la “piazza d’onore”: l’incontro è equilibrato, all’organizzazione dei tedeschi, forti anche di alcune interessanti individualità, fa da contraltare la passione degli israeliani, a tratti visibilmente debitori del rugby inglese di cui sono frutto per molti aspetti, storici e contemporanei. Sul 12 a12, inchiusura della seconda frazione di gioco, sono quest’ultimi ad arrivare ad un metro dalla linea di meta, ma un errore gli è fatale ed il prezzo da pagare è alto: la spedita ripartenza della Germania porta i tedeschi in meta in mezzo ai pali. La trasformazione, in “drop” come d’obbligo nel Rugby Seven, è solo una formalità: il finale è 19-12. Aseguire, il “derby” fra le due formazioni della Nazionale Italiana è pregno di buon gioco, che fa ben sperare per il fondamentale appuntamento del torneo IRB di Hong Kong di marzo, in cui l’Italia si giocherà l’unico posto utile per le Sevens World Series 2014/15. Il finale è di 22-12 per l’Italia “Azzurro”, con gli atleti che escono di campo fra gli applausi del pubblico. Al termine delle ultime partite Under 12 e 14, ecco alle 18 l’atteso “social match” Sicilia-Malta, patrocinato dalla campagna di comunicazione RespecTry, approntata da “Rugbylja” di Santina Villari & Pancrazio Auteri per diffondere il concetto del rispetto quale valore fondamentale del rugby. Il calcio d’inizio è dato da Sulaymana Ahmid, giovane migrante ghanese, oggi in organico all’Amatori Rugby Messina, sbarcato a Lampedusa ed in attesa dello status definitivo di rifugiato politico. E proprio come “colonna sonora” scelta da RespecTry si ascolta, eseguita dal vivo dal fotografo ufficiale della giornata Giuseppe Maugeri, “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan. A seguire, con le due formazioni schierate a metà campo ecco “L’Innu Malti”, Inno Nazionale Maltese, ed una applaudita “Suoni la tromba”, aria dell’opera belliniana “I Puritani” ed Inno dei Siciliani. Per la Sicilia, maglia rosso-gialla nelle tradizionali righe orizzontali, con i calzettoni delle società di provenienza in perfetto stile “Barbarians”, mentre la nazionale dell’Isola dei Cavalieri si presenta con la classica maglia a quadranti bianchi, rossi e neri. La partita, diretta dal padovano Andrea Spadoni, mostra subito la grinta dei maltesi, che giocano con voracità sul punto d’incontro, ma i siciliani puntano al risultato con un gioco veloce, preciso e lineare dei trequarti, mettendo a segno tre mete nel primo quarto di partita. Le mischie ordinate sono combattute e mai scontate, segno che le novità regolamentari hanno restituito rilevanza e sicurezza ad uno dei “momenti simbolo” del gioco del rugby. Gli avanti siciliani rubano più volte la palla ai “cugini” maltesi, e la prima frazione di gioco si conclude sul 24-0, con 4 mete messe a segno dalla Sicilia. La ripresa vede alcuni cambi nelle due formazioni, con i “rincalzi” siciliani in condizioni tecniche ed atletiche visibilmente superiori agli omologhi maltesi: il divario in campo aumenta, come il numero delle mete siciliane. Malta prova con caparbietà la strada della meta, rinunciando in alcune occasioni al “piazzato” da tre punti che avrebbe tolto il proprio “zero” dal tabellino, in favore di una marcatura più pesante, che però il gioco dei siciliani, a tratti non impeccabile anche a causa dei pochi allenamenti affrontati ma forte di individualità, combattività e spirito di gruppo ed appartenenza, impedisce di portare a segno. Il secondo tempo si chiude con ulteriori 6 mete segnate dalla Sicilia, ed un “rotondo” finale di 64-0. “Il derby del Mediterraneo”, già arricchito dal commento dell’ottimo speaker Salvo Fichera, si conclude con la premiazione ed i commenti di uno stanco (da uomo “di campo” non ha tardato già la mattina a togliersi la giacca per provvedere in prima persona alle più disparate esigenze unendosi allo staff) ma soddisfatto Presidente FIR Sicilia Orazio Arancio, e del Presidente dell’Acireale Rugby Luca Monteleone (ben coadiuvato dai tesserati del suo club), con infine il dono, da parte di un entusiasta e rumoroso gruppo di sostenitori che hanno animato la tribuna con vessilli rosso-gialli ed una enorme bandiera siciliana (con tanto di trinakria e slogan vespertino “ANTUDO”), di una delle loro bandiere a quella che ormai è entrata nel cuore degli sportivi come la “Nazionale Siciliana”. L’intento, è che questo sia solo il primo passo del rilancio di questa squadra, destinata ad avere un assetto continuativo ed una attività costante, e che il più importante impianto sportivo acese seguiti ad ospitare il rugby, sia con le partite casalinghe della società di casa, sia con nuovi, importanti, eventi.
Il “Rugby Day” è stato organizzato dal Comitato Regionale Siciliano F.I.R. e patrocinato dall’Assemblea Regionale Siciliana, dai Comuni di Catania ed Acireale, oltre a quello della F.I.R. e del C.O.N.I, ed è stato realizzato con la collaborazione del CUS Catania Rugby, dell’Acireale Rugby e con il sostegno di qualificati sponsors.
Hanno partecipato: Giovanni XXIII Acireale, San Gregorio Catania, Pestalozzi Catania, CUS Catania, Fiamma Cibali Catania, Pietro Leone Caltanissetta, Amatori Messina, Audax Ragusa, Vann’Antò Ragusa, Syrako Siracusa per la categoria “Under12”; Giovanni XXIII Acireale, San Gregorio Catania, Briganti Librino Catania, Amatori Messina, Audax Ragusa, Caltanissetta Rugby, CUS Catania, Fiamma Cibali Catania per la categoria “Under14”.
Di seguito, gli organici delle squadre senior del “Rugby Day” ed i nominativi degli arbitri.
Arbitri: Andrea Spadoni (Padova – arbitro internazionale), Maurizio Costantino (Coordinatore Cnar Sicilia), Benedetto Barraco, Giuseppe Egitto, Giovanni Manduca, Salvo Muscuso, Paolo Schilirò, Letterio Scopelliti.
Germania: (tra parentesi la società di appartenenza): Elmar Heimpel (RG Heidelberg); Hendrik van der Merwe e Pierre Mathurin (Heidelberger RK); Robert Hittel (Heidelberger TV); Chad Shepherd (SC Frankfurt 1880); Oliver Paine e Giovanni Engelbrecht (SC Neuenheim); Carlos Soteras-Merz (TV Pforzheim); Jerome Ruhnau (RK 03 Berlin); Robert Haase (TGS Hausen); Tim Biniak e Sam Rainger (RK Heusenstamm). Allenatore: Rainer Kumm. Team Manager: Manuel Wilhelm. Fisioterapista: Lorena Kempten.
Israele: Eythan Humphries, Uri Gail, Adrian Rainstein, Hayman Oz, Amit Har Paz, Gilad Goldstein, Michael Eli, Ori Abutbul, Guy Matisis, Vitali Pryimak, Jonathan Levy, Mordechay Radashkovich, Jonathan Shaki. Allenatore: Russell Earnshaw. Team Manager: Yvan Haddad. Fisioterapista: Robi Megrashvili.
Italia: Barion, Becerra, Bortolussi, Buondonno, Castagnoli, Fabiani, Fadalti, Falsaperla, Guarducci, Leone, Ngawini, Pavan, Robertson, Rubini, Ruffolo, Salvetti, Sepe, Susio, Tartaglia, Varani. Aggregati: Borina e Parisi. Allenatore: Andy Vilk. Team Manager: Orazio Arancio. Assistente Tecnico: Fabio Gaetaniello. Preparatore fisico: Riccardo Di Maio. Fisioterapista: Fabio Coniglio.
Malta: Anthony Harvey, Daniel Joseph Holliday, Dragon Cerketa, Christan Shranz, John Ellul, David Steven Lewis, Daniel Mark Joseph, Joseph Cutajar, Maximilian Galea, James William Morris, Christian Borg, Christopher Louis Rulli, Vincent Stivala, Rodrick Borg, Mario Fountain, Patrick Martin, Gordon Grech, Andrew Schembri, Jeremy Dela, Matthew Spiteri, Pascal Holland, Edward Attard, Charlo Setchell. Allenatore: Damian Neill. Team Manager: Christian Holand. Accompagnatori: Keith Zammit e Luke Debattista.
Sicilia: Ardito, Blandino, Borina, Calamaro, Camino, Campisi, Carbone, Catania, Di Maura, Di Mauro, Di Paola, Di Trapani, Ferrara, Gorgone, Guglielmino, Iacono C., Iacono G., Iacono S., Lo Celso, Minardi, Montedoro, Morabito, Musicò, Palmieri, Parisi, Riolo, Santilano, Vasta. Allenatori: Ezio Vittorio e Bevan Patrick Ryan. Team Manager: Salvatore Garozzo. Preparatore fisico: Raffaele Marino. Accompagnatore: Antonio Luca Cuddè. Medico: Ettore Panascìa. Fisioterapista: Gaetano Caluccio. Addetto Stampa: Roman Henry Clarke. Fotografi: Giuseppe Maugeri e Agata Lagati.
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