Sul piatto i problemi economici e il futuro del torneo. E accontentare tutti sarà davvero difficile…
In Australia come sappiamo la federazione non sta passando un buon momento dal punto di vista economico. Oltre a ciò, il rischio è quello ora di un braccio di ferro tra l’ARU e le molte province della parte est del paese. Il motivo sarebbe la volontà della federazione di far sì che non si crei un fronte comune che si opponga alle decisioni della federazione, in vista sia di un regime di maggior risparmio sia del futuro formato del torneo. Nei giorni scorsi durante un incontro con le province, l’ARU ha messo sul tavolo alcuni piani per una gestione più centralizzata del rugby australiano e per una generale riduzione dei costi. I dettagli proposti non si conoscono, ma una cosa è certa: ai Rebels, franchigia privata svincolata dal controllo federale, la cosa non è andata giù. Queste le parole del presidente Rob Clarke: “Pensare che un modello centralizzato sia la panacea dei mali del rugby australiani è una barzelletta. E se qualcuno pensa di correre in quella direzione, mette a rischio l’intero sistema. Si parla del futuro del torneo, ma pensare di far fuori i Rebels o mescolarli a qualcos’altro [unirli ad un altro team, ndr] è quanto di più lontano vi sia dalla verità”.
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