La franchigia veneta vuole piena autonomia e il presidente Gavazzi ha dato il suo via libera. Ma le cifre che girano…
Confessiamo che giovedì mattina abbiamo pensato a un errore di stampa o di valutazione. Quando su qualche media veneto sono iniziate a circolare le prime cifre dell’accordo che si è raggiunto a Calvisano tra il presidente FIR Alfredo Gavazzi e i dirigenti di Benetton Treviso, Mogliano, Rovigo, Petrarca Padova e Rovigo, abbiamo letto che la FIR verserebbe 4 milioni di euro a fronte degli 1,7 portati dall’alleanza veneta il pensiero è volato subito a un refuso. Anche perché nello stesso articolo – pubblicato da Il Mattino di Padova – si leggeva che “è saltato il discorso del 70% federale e 30% dei club veneti”. Un errore, ci siamo detti.
Stamattina però la rassegna stampa ha confermato quelle cifre. Amerino Zatta, presente all’incontro di Calvisano e intervistato da Il Gazzettino dice che «il presidente ha indicato un budget minimo per la franchigia tra i 5,5 e i 6 milioni di euro. Di questi, 4 li metterà la Fir, il resto i soci della franchigia. Se recupereremo fondi maggiori tanto meglio»mentre Il Mattino, ovviamente, ribadisce quegli stessi numeri. Non basta, Libero scrive “Già fissata la divisione dei finanziamenti: 4 milioni dalla Fir e 1,5 dai club coinvolti nei Dogi”. Elvis Lucchese dalle pagine de Il Corriere del Veneto ribadisce quelle cifre. Perché evidentemente sono quelle, nel totale e nella proporzione.
Ora, non siamo dei mostri in matematica, ma a naso diremmo che la cifra di 4 milioni di euro su un totale di 6 non è poi così lontana da quel 70% di cui parlava Gavazzi. Anzi. E allora iniziano a nascere dubbi. Non sulla fattibilità della cosa o sulla volontà da parte di FIR e alleanza veneta di portare a termine l’operazione, ma sull’effettiva autonomia di cui potranno poi godere i nascenti Dogi. Perché l’autonomia dalla federazione e la libertà di movimento per il blocco veneto è sempre stata la conditio sine qua non per l’inizio della trattativa, la barricata oltre la quale non si poteva andare. Giustamente anche.
Però con quelle cifre lì si può dire quello che si vuole, ma i comandi non possono non essere in mano alla federazione. Ci possono essere tutte le buone volontà del mondo, tutte le strette di mano e le pacche sulla schiena, le promesse e pure gli accordi, ma un simile disequilibrio di sostegno economico al primo refolo di vento o alla prima tensione rischia di far saltare il banco.
Ovviamente speriamo di sbagliarci, ma il dubbio rimane. E per il movimento italiano entrare in questo tunnel fatto di frizioni e tira-e-molla sarebbe disastroso.
PS: Quattro milioni di euro è la cifra che a lungo negli scorsi mesi il Benetton Treviso ha chiesto alla FIR per poter continuare l’avventura celtica. Le risposte però sono sempre state negative. Nessuna critica ma una semplice constatazione. Così come va detto che solo ora c’è un accordo nero su bianco con il board celtico sulla diminuzione e rateizzazione della tassa d’ingresso al Pro12, con conseguente maggiore disponibilità economiche.
Il Grillotalpa
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