Bortolami e Brunel: “Troppo a lungo in difesa, ci siamo stancati”

Le parole di tecnici e capitani di Italia e Irlanda al termine della partita giocata a Dublino

La lite fra Bortolami e O’Connell

DUBLINO Troppo tempo in difesa, poco controllo di palla. Nelle dichiarazioni post partita questa analisi trova concordi  giocatori e tecnici di entrambe le squadre. La sconfitta più larga da quando Jacques Brunel allena la nazionale azzurra è comunque l’insieme di più fattori, non ultimo la qualità dell’avversario, che Bortolami definisce “la miglior squadra del torneo”.
Capitan Bortolami lo spiega senza mezzi termini. “L’Irlanda allarga molto bene la difesa – spiega – dunque si deve riordinare  velocemente la linea per non trovarsi in difficoltà nella fase successiva. Nel primo tempo siamo stati molto bravi a far questo ma abbiamo speso molto. La cosa frustante è stata che quando riuscivamo a recupare la palla la perdevamo dopo una o due fasi e quando ci si difende per 80 minuti si spendono molte energie, alla fine si paga, soprattutto quando si affronta una squadra come questa. Non dimentichiamo che oggi abbiamo giocato probabilmente contro la miglior squadra del torneo. Presentando la partita dicevo che le piccole cose sono cruciali per noi. Oggi abbiamo commesso errori in mischie e touché che ci sono costati cari perché ci hanno costretto a difendere molto”.

 

L’allenatore si sforza di evidenziare anche il lato positive della gara. “Per quel che riguarda il risultato questa è la peggiore partita da quando alleno questa squadra – dice senza nascondersi Brunel -.  Però dobbiamo anche vedere le cose positive che abbiamo fatto e ripartire da quelle. Nel primo tempo abbiamo fatto vedere buone cose in difesa e imposto alcune situazioni all’Irlanda. Siamo stati anche efficaci in attacco in alcuni momenti. I problemi si sono verificati nel secondo tempo, quando abbiamo abbassato il nostro livello difensivo e la partita è andata a senso unico. L’Irlanda ha continuato ad attaccare con la stessa intensità e ci hanno punito duramente”.
L’allenatore degli azzurri non manca però di evidenziare il problema ricorrente delle prestazioni azzurre in questo torneo. “In ogni partita abbiamo avuto delle pause di alcuni minuti che ci sono costate care – ricorda, e il pensiero va ai primi 10 minuti del secondo tempo a Parigi -. Comunque in questa partita è stata decisiva la mancanza di possesso di palla”.

 

Inevitabile la domanda sulla nuova mediana, dove Orquera e Tebaldi hanno sostituito Allan e Gori. “Hanno giocato bene – dice il tecnico-, anche in difesa. Sono soddisfatto delle loro prestazione”. Per quel che riguarda le cose da salvare di questa partita, il capitano cita la driving maul: “In questa situazione hanno sempre segnato nelle scorse partite in casa e noi oggi non glie lo abbiamo concesso, fermandoli quattro o cinque volte”. Infine la lite con il capitano irlandese Paul O’Connell: “È nata perché loro continuavano a trattenerci nelle mischie, ma non è successo niente di particolare, è già dimenticata. In prospettiva dobbiamo imparare da questa partita perché abbiamo fatto vedere cose buone in difesa. La partita è stata decisa, anche nelle dimensioni del punteggio, dalla loro capacità di esplorare gli spazi e attaccare la difesa con continuità”.
Anche l’allenatore dei Verdi Schmidt descrive la continuità dell’attacco irlandese come la causa primaria della vittoria. “Nel primo tempo avevamo attaccato molto ma senza segnare – ricorda -. Nell’intervallo però eravamo convinti che se avessimo continuato a mettere quella pressione avremmo ottenuto dei risultati, e così è stato. È importante aver mantenuto la stessa grande pressione per tutta la partita, non dimentichiamo che l’Italia ha grandi giocatori”. Il capitano Paul O’Connell parla di “partita molto fisica, loro hanno giocatori grandi e grossi, non facili da superare. Nel primo tempo con la pressione offensive li abbiamo stancati e nel secondo abbiamo raccolto i frutti del lavoro fatto”.

 

Le domande irlandesi poi puntano sulla partita di sabato prossimo a Parigi, dove l’Irlanda spera di vincere il torneo. L’ultima vittoria irlandese in Francia è del 2000, ed è anche l’unica negli ultimi 42 anni. “Noi non guardiamo al record a Parigi – dice Schmidt -, piuttosto pensiamo pragmaticamente a costruire un piano di gioco che ci permetta di vincere. Vogliamo migliorare I nostril errori di oggi e andare lì a provare a vincere”.
Anche Eorin Reddan guarda all’ultima decisiva partita ma ammonisce: “La storia di questo torneo dice che lo vincono squadre capaci di migliorarsi nel corso del torneo. Questo vale anche per noi, sappiamo che se vogliamo vincere il torneo dobbiamo ancora fare la nostra prestazione migliore”.

di Damiano Vezzosi

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