A quattro mesi di distanza in Australia si ritorna sul “Guinnesgate” di Dublino. E il capitano nega di aver fatto la spia…
Ricordate il Guinnesgate? Eravamo a Dublino, McKenzie stava ricostruendo pezzo dopo pezzo la sua Australia, e nel frattempo 15 Wallabies lasciavano un conto di circa cento euro a testa (non in succhi di frutta) in un pub della città irlandese. Per sei giocatori scattò l’esclusione per il match successivo, per altri nove un richiamo scritto. La vicenda è tornata in auge in questa settimana, in cui si giocherà il match Waratahs-Brumbies che vedrà in campo diversi dei protagonisti di quella serata al pub. E a parlare sono stati Ben Mowen e Stephen Moore, i quali hanno negato di essere le “spie” che hanno informato McKenzie su quanto era accaduto, come certi organi di informazione stranieri hanno al tempo riportato. “Non sono quel tipo di persona”, ha dichiarato Mowen.
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