Alle 15,30 all’Albonico le ragazze della serie A affronteranno il Monza
La sfida dell’andata coincise con una delle migliori prestazioni della stagione per il CUS Ad Maiora Rugby 1951. Domenica, con inizio alle ore 15,30, al centro sportivo Angelo Albonico, i ragazzi di coach Regan Sue, reduci dal bel 17-13 in rimonta sul campo dell’Amatori Capoterra, ritroveranno il CUS Genova, in un derby universitario dal valore capitale per il campionato di entrambe le squadre.
«Vincere a Capoterra – spiega il tecnico neozelandese – ci ha regalato una grande soddisfazione ed è stato il risultato del buon lavoro di preparazione che abbiamo svolto. Dopo un primo tempo complicato dal forte vento contrario, che c’impediva di rilanciare efficacemente la palla, nel secondo abbiamo accelerato il ritmo e anche la difesa ha funzionato meglio. Le due mete con veloci azioni alla mano sono nate proprio dall’ottima pressione esercitata dietro».
Autore di una prestazione come al solito generosa è stato il 25enne Alessandro Alparone, il cui rapporto con il CUS Torino non pare proprio subire la crisi del settimo anno. È arrivato da Ragusa per studiare, con il Progetto Agon, quando i biancoblù erano in C3 e ha vissuto da protagonista l’esaltante scalata fino alla serie A. «Capoterra – afferma il terza linea – è sempre un campo sui cui è difficilissimo fare risultato, con un pubblico caldo a sostenere i suoi beniamini. Nel primo tempo ci sono stati molti interventi dell’arbitro e il gioco è stato spezzettato. Non c’è mai stata continuità e abbiamo faticato a entrare in partita. Alcuni nostri errori in fase conclusiva hanno peggiorato ulteriormente le cose. A dispetto dello svantaggio di 10-0 all’intervallo, eravamo abbastanza tranquilli. Ci siamo detti che dovevamo limitare gli errori, rimanere lucidi e svolgere ognuno al meglio il suo compito. La svolta è stata a inizio ripresa quando, dopo l’uscita per ammonizione di Lo Faro, Murgia ha fatto un bel placcaggio, ribaltando l’avversario diretto, e questo suo movimento ha dato un po’ la scossa a tutti. Poi sono anche venute le due mete con due belle azioni in velocità, portate avanti con semplicità. Nel finale abbiamo difeso benissimo, chiudendo loro tutti i varchi e quando hanno trovato un corridoio, ci ha pensato Listone e a mettere a segno il placcaggio decisivo. Abbiamo dato tutto e siamo usciti dal campo senza più energie. Infatti sull’aereo del ritorno nessuno scherzava e rideva, perché dormivamo tutti».
I rivali sardi quest’anno portano fortuna ai cussini, che già dopo aver battuto l’Alghero si erano ritrovati al comando della classifica, con un punto di margine su Vicenza e Valsugana. Una posizione che avevano però subito perso, cedendo nel turno successivo in casa al CUS Perugia. Vincendo a Capoterra capitan Merlino e compagni sono tornati in vetta a quota 50, questa volta in coabitazione con il Badia e con tre punti su Vicenza e Valsugana. «Come sempre – osserva Sue – dovremo pensare a una partita alla volta, ma allo stesso tempo vivere questo primato come una grande opportunità. Accettiamo la sfida e faremo il possibile per vincerla».
Il pensiero è ora rivolto alla partita contro il CUS Genova, che viene dal successo interno con bonus per 24-20 contro il CUS Perugia e si è un po’ risollevato in classifica. La situazione è molto diversa rispetto alla gara d’andata, che i padroni di casa affrontarono con 16 punti in graduatoria e gli ospiti con 14. Allo Stadio Carlini capitan Merlino e compagni, sulla scorta del bel secondo tempo contro il Capoterra, disputarono una gara da incorniciare e, nonostante, l’assenza nel XV titolare del mediano di apertura Martin Thomsen, s’imposero per 27-15, con due mete di Monfrino, una a testa di Carlalberto Lo Greco e Ursache, due trasformazioni di Bestetti e un piazzato di Thomsen, entrato nel secondo tempo. Fu così interrotta a quota 31 partite l’imbattibilità interna dei rivali, che durava da oltre due anni. Da quel momento i torinesi non hanno più perso fino all’inizio del girone di ritorno, costruendo la loro rimonta, mentre i genovesi hanno inanellato altre sei sconfitte consecutive e hanno esonerato il tecnico Rocco Tedone, chiamando al suo posto Stefano Bordon. L’ex tre quarti centro del Rovigo e atleta di spicco della Nazionale, con cui conquistò anche il titolo europeo, oltreché allenatore dalle qualità indiscusse, ha dato la scossa e la vittoria sui Rangers Vicenza è parsa la svolta. Il CUS Genova, invece è ricaduto ad Alghero, salvo poi riprendersi domenica con il bonus ai danni del CUS Perugia, con un primo tempo volitivo e un secondo in affanno. Mancava il gallese Jacas, che è tornato a casa e dunque mancherà anche all’Albonico.
«I liguri – racconta Sue – sono in un buon momento e sono una compagine che ama attaccare. L’importante per noi è che riusciamo a esprimere i nostri fondamentali, facendoci rispettare nelle fasi statiche, difendendo bene, attaccando in velocità e spostando il gioco al calcio come sappiamo fare. All’andata, dopo aver subìto quattro sconfitte di fila, ci siamo ripresi a partire dal match contro il Capoterra e a Genova abbiamo proseguito la nostra risalita. Anche nel ritorno abbiamo avuto un calo, ma abbiamo continuato ad allenarci duramente e spero che domenica potremo di nuovo sfruttare i benefici di questo lavoro». Per Alparone «il CUS Genova verrà da noi animato da uno spirito combattivo. Ha bisogno di punti per salvarsi e sarà certamente un avversario molto ostico. D’altro canto il campionato è equilibrato e ogni domenica bisogna lottare alla morte per portare a casa il risultato. Non ci sono mai partite scontate. Sarà una sfida fra due compagini motivate a raggiungere i rispettivi traguardi. Faremo il possibile per vincere e rimanere davanti a tutti».
Riguardo al resto del fine settimana, sabato l’Under 18 territoriale ospiterà alle 16,30 il Biella. Domenica alle 11 a Grugliasco ci sarà l’atteso derby di ritorno fra la cadetta cussina e l’Amatori Torino, mentre alle 11 e alle 12,30 l’Under 16 e l’Under 18 Elite faranno visita a Milano all’Union e al Grande Milano. Alle 15,30 all’Albonico le ragazze della serie A affronteranno il Monza.
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