Il concentramento di Aosta si rivela ostico ai più nel gruppo dell’Italia Nordoccidentale
Il concentramento di Aosta si rivela ostico ai più nel gruppo dell’Italia Nordoccidentale. Siamo al sesto appuntamento, la primavera incombe, ma nella Vallée non è ancora arrivata: vento gelido e condizioni estreme. Le liguri sono in difficoltà: Savona non sale, la Union arriva con una squadra “sperimentale” e il Cogoleto è ridotto ai minimi termini da assenze ed infortuni. La cosa non è da meno per la Union: la Zollo e la Melcarne sono in lista, ma di fatto sono infortunate e non scenderanno in campo. Due amazzoni in meno, dunque. Non c’è tutta la potenza della Gurzì e le possibilità combattive sono distribuite tra la vecchia guardia della Viviana Bousquet e l’atteggiamento della Lidia Colombo. Piena sufficienza per le due nuove entrate in gruppo, Eugenia Fantini ed Alessandra Ravotto. Quest’ultima viene da una straordinaria carriera giovanile a livello di sport di combattimento, ha solo 21 anni e una grande passione. Nella Fantini e nella Ravotto i ci sono i prodromi per un laboratorio aperto. Bisogna però fare in fretta. Ad Aosta si gioca il girone unico a cinque squadre. La situazione più temuta per il numero limitato di atlete. Ordinaria amministrazione con il Saluzzo: vanno in meta le solite note, la Colombo, la Bousquet ed Arianna Di Stefano. I dolori iniziano con il Liceo Monti di Chieri: ragazzine assatanate che combattono e mettono a segno due mete. Gli straordinari della Union non ci sono e così la sconfitta si materializza. Interessante la sfida con il Cogoleto capolista: a parità di assenti, il “Cogo” è premiato da una sola meta. 10 a 5 il finale, con segnatura di una Miranda Pellegrini che ritorna a tabellino ed in attacco è sempre un’arma molto volitiva. Finale con acqua alla gola contro le padroni di casa dell’Aosta. Partita rimediata con un pareggio che porterebbe ai calci, dove gente come Barbara Sappa si allena in modo cosciente. Segna Arianna Di Stefano, ma alle ragazze manca un po’di spirito combattivo e Aosta si permette una meta finale con una penetrazione diretta senza angolo di corsa. Non demeritano le nuove arrivate, in ogni caso. A questo punto il Monti aggancia la Union al secondo posto, ma questo sesto concentramento è stato indubbiamente anomalo. Si vedrà il 30 marzo, in un appuntamento indubbiamente probante.
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