Il presidente dei veneti parla a OnRugby e si dice ottimista. E chiede che le nuove regole, una volta firmate, siano rese pubbliche
“Firmare il documento con la FIR? Basta che Gavazzi mi richiami…”. Amerino Zatta inizia così la telefonata con OnRugby, parole dette a mo’ di battuta e senza spirito polemico. Chiamiamo il presidente del Benetton Rugby dopo che il numero uno federale sempre a questo sito domenica sera aveva detto che “tra lunedì e martedì il Benetton firmerà i documenti per la partecipazione al torneo celtico”.
Zatta si fa serio e passa a spiegare la situazione nel dettaglio: “Il 4 di aprile il presidente Gavazzi ci ha mandato un accordo di adesione tra FIR e società partecipanti al Pro12 – vale per noi e per le Zebre – un documento che è un insieme di normative relativi ai contributi, alla contrattualizzazione, all’utilizzo dei giocatori, eccetera. Insomma, le regole. Ho ricevuto le carte poco prima di partire con Glasgow e Gavazzi mi ha detto che se c’erano delle osservazioni le avrebbe prese in considerazione, però finora non l’ho ancora sentito. Va detto che sono solo le 18 e 15 e lui spesso si fa sentire alla sera, ad ogni modo se domani (martedì mattina per chi legge, ndr) non dovessi averlo ancora sentito lo chiamerò”.
Ci sono appunti da fare su quel testo?
Sì, qualcosa c’è. Ci sono delle considerazioni da fare e domande a cui rispondere soprattutto relative a un paragrafo su un tema piuttosto importante. E di cui ovviamente ora non parlo. Però sono sicuro che lo sentirò tra stasera e domani, anche perché proprio domani sera c’è una riunione convocata da tempo con tutte le società di Eccellenza dove si parlerà delle regole e dei criteri di partecipazione alle nuove coppe europee e di permit players. Oltre ai presidenti dei club del massimo torneo nazionale ci sarò io e i rappresentanti delle Zebre, quindi spero bene che tutti i punti che devono essere chiariti siano stati affrontati per quel momento.
E’ ottimista?
Stiamo procedendo. Vorrei però dire un’altra cosa: spero che una volta tutte queste cose si siano charite e le carte firmate non venga messo alcun veto di segretezza sugli accordi come invece accaduto con Dondi. Da parte nostra c’è il desiderio di renderli pubbliche, non vogliamo più che si creino equivoci anche nell’opinione pubblica come invece è avvenuto in passato. Equivoci dovuti alla non conoscenza delle regole stabilite.
Queste regole avranno un valore per…
Quattro anni, per l’intero quadriennio celtico.
Su direttore sportivo e allenatore ci sono novità?
No. Ma non è che non le voglio dire, è che proprio non ci sono. Vittorio Munari ha in mano tutto ma il nostro obiettivo ora sono le quattro gare che ci rimangono da giocare quest’anno. Partite importantissime dove possiamo dimostrare e ottenere qualcosa di buono. Al resto dobbiamo pensarci alla fine del Pro12, ora non voglio distrazioni da parte di nessuno.
Arrivare davanti alle Zebre, per poter prendere parte alla nuova Heienken Cup (ricordiamo che l’Italia avrà solo una squadra in corsa), è molto importante per voi?
Più che arrivare davanti alle Zebre e andare in Heineken Cup il nostro stimolo deve essere arrivare più in alto possibile. Il mio almeno è quello. Anche perché – dice ridendo, ndr – non è che per noi sia così gratificante al momento partecipare all’Heineken…
Battute a parte fare l’Heineken è sicuramente una bella cosa ma è anche più impegnativa della Challenge Cup. Molto impegnativa. Ad ogni modo è importante per me arrivare il più avanti possibile in classifica, anche perché dopo essere arrivati decimi e settimi finire la stagione undicesimi o dodicesimi mi scoccerebbe parecchio.
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