Nella accogliente e familiare club house del Velate Rugby ’81, giovedì si è svolta una serata davvero speciale
Sono infatti venuti ad incontrare i membri del Consiglio Direttivo del velate e una componente dell’Amministrazione Comunale, alcuni ospiti eccellenti (o illustri?) del rugby Italiano.
Oltre al Presidente del Comitato Regionale Lombardo Angelo Bresciani, al Consigliere del Comitato Angelo Cappuccilli e al Presidente della Commissione Arbitri Italiani Maurizio Vancini, ha onorato tutti della sua presenza Paolo Vaccari, giocatore della Nazionale Italiana negli anni novanta, nella squadra che vinse, nel 1997 la coppa FIRA a Grenoble, battendo in finale la Francia e toccando il punto più alto della storia della Nazionale Italiana Rugby.
Insieme alla sindaca Marilena Riva, all’assessore Tizio Maggiolini, all’architetto Alessandro Valli e al geometra Eros Veronelli dell’Ufficio Tecnico del Comune, i membri del consiglio hanno mostrato a Bresciani e Vaccari, che attualmente riveste il ruolo di Presidente della Commissione Generale Impianti, il campo e la struttura del Velate Rugby e si sono confrontati con loro sulle possibilità di miglioria e ampliamento dell’area dedicata a questo sport.
Con grande attenzione i responsabili FIR hanno ascoltato i progetti dei consiglieri del Velate, mostrando vivo interesse per il lavoro fin qui svolto e per quello che si pensa di fare nel futuro.
E’ stata ribadita ancora una volta quanto la realtà emergente di Velate sia un esperimento importante da tenere sotto la lente di ingrandimento. Con un numero di tesserati del rugby in cosi grande aumento a livello nazionale, Usmate Velate rappresenta uno dei miglior esempi di come questa crescita sia pilotata dalle piccole comunità.
La riunione si è conclusa, come nella migliore tradizione del rugby, con un ottimo terzo tempo durante il quale però, nessuno ha smesso di pensare, progettare, sognare, un luogo dove il rugby abbia centralità e importanza primarie e dove i suoi valori di solidarietà, sportività, abnegazione e socialità si possano radicare nel territorio in modo sempre più incisivo.
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