Il regolamento per l’utilizzo dei giocatori della nazionale scade a giugno 2016 ma in Inghilterra si vuole fare presto
Programmazione e accordi chiari tra le varie anime e parti del movimento. In Inghilterra, dove comunque non mancano le frizioni tra interessi diversi, per evitare problemi e frenate al movimento fanno così. L’attuale accordo tra RFU e Premiership per l’utilizzo dei giocatori nel giro della nazionale scadrà nel giugno 2016 ma al di là della Manica stanno già discutendo di quello che verrà dopo e il CEO della RFU Ian Ritchie ha detto ieri che spera che un nuovo agreement possa essere raggiunto entro la fine di quest’anno. Una spinta in questo senso arriva anche dalla RWC: la federazione inglese non vuole trovarsi nel bel mezzo di una trattativa che potrebbe non essere esente da scontri nell’anno di un Mondiale che si vuole vincere sul campo e non solo al botteghino.
“E’ una priorità per entrambi – ha detto Ritchie al Telegraph – vogliamo trovare presto un accordo”. L’attuale regime è entrato in vigore nel 2008 e ha una validità di 8 anni: un periodo nel quale la RFU ha versato nelle casse dei club circa 110 milioni di sterline per poter “accedere” ai suoi giocatori in alcuni periodi dell’anno ben definiti. Il regolamento prevede però – ad esempio – che durante i test-match autunnali e il Sei Nazioni i giocatori che non vengono utilizzati per i match vengano rilasciati tra il lunedì e il martedì affinche possano tornare ad allenarsi e a giocare con i propri club di appartenenza.
All’orizzonte non sembrano esserci grossi scogli, se non un più che probabile ritocco finanziario verso l’alto per le società.
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