Il patron del club lombardo, che sta per passare la mano, non crede a un fallimento. Ma ci sono tanti “però”…
Da un lato c’è il patron Silvano Melegari che ha già annunciato di voler passare la mano, dall’altro la cordata riunita sotto il cappello dell’Associazione Rugby Viadana 1970 ma le distanze tra richieste e i soldi raccolti dal consorzio sarebbero notevoli tanto che l’ipotesi di un Viadana – che oggi gioca per i play-off dell’Eccellenza – che riparte dalla Serie C è ipotesi tutt’altro che campata per aria. Ma Silvano Melegari non vuole crederci e lo dice a La Gazzetta di Mantova: «Sarebbe veramente assurdo perdere un grande patrimonio tecnico, di strutture e di risorse umane. (…) Da tempo ho fatto sapere l’intenzione di passare la mano. Credo che sia venuto quindi il momento di un’assunzione di responsabilità da parte dei viadanesi che dicono di essere appassionati di palla ovale. Il Rugby Viadana ha presentato una proposta per la cessione al l’Associazione rugby Viadana 1970. Ora sono in attesa di una risposta».
L’assessore regionale Gianni Fava guida l’Associazione e vanterebbe buoni rapporti con il presidente federale Alfredo Gavazzi e come extrema ratio si starebbe pensando a un intervento FIR per salvare i gialloneri dalla discesa in Serie C, cosa che aprirebbe infinite discussioni: se da un lato è vero che c’è un patrimonio da tutelare, dall’altro è altrettanto vero che si darebbe vita a un precedente che potrebbe avere un peso enorme nel futuro del rugby italiano.
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