Prova di grande solidità degli inglesi che battono una squadra pasticciona che chiude un ciclo. A Cardiff ci vanno i rossoneri
Un Clermont molle, poco incisivo e “cattivo” subisce davvero molto i Saracens nella prima fase della gara. Padroni di casa che sentono l’odore del sangue e si gettano sulla preda, tanto che in poco più di dieci minuti marcano due mete: la prima con Ashton che sfrutta una indecisione della difesa francese che si fa sorprendere lungo il corridoio alla destra del suo schieramento, poi con una meta tecnica (decisione discutibile di Owens) che arriva assieme a un cartellino giallo per Brock James. In mezzo un piazzato di Parra che fissa il risultato sul 14 a 3.
Intorno al 20′ Clermont decide di farsi finalmente vedere è dà vita a una lunga azione a ridosso della linea di meta dei Sarries, marcatura che arriva anche al 23′ ma è viziata da un velo di Chouly e viene quindi non concessa. Francesi che continuano a spingere, inglesi che pagano una indisciplina crescente con una nuova punizione di Parra che mette l’ovale tra i pali e poco prima della mezz’ora siamo sul 14 a 6.
Quando sembra che Clermont stia per trovare il bandolo della matassa arriva la terza meta dei Saracens, un po’ fortunosa con Farrell che si autolancia con un colpo di ginocchio, ma ancora una volta la retroguardia francese si fa sorprendere. Il primo tempo si chiude con un 24 a 6 che premia la squadra più quadrata e meglio organizzata vista in campo. E con un Jacques Burger straripante.
Il secondo tempo non vede un Clermont arrembante come ci si aspetterebbe, anche perché la difesa dei Saracens è asfissiante e gli uomini in maglia rossonera mordono tutte le caviglie che capitano loro a tiro. Riescono a bagnare le polveri dei francesi che perdono concentrazione e al 54′ trovano con Bosch altri tre punti grazie a una punizione calciata da metà campo: 27-6.
Al 64′ la meta che chiude la partita: è ancora Ashton a marcarla (quest’anno sono 11 in Heineken Cup, record assoluto per una singola edizione) sfruttando un errore di controllo del Clermont e lanciandosi stavolta con due tocchi di piede niente male. Una meta che porta il risultato sul 32 a 6 e che chiude un’era per i francesi, per alcuni anni tra le due-tre migliori squadre del continente ma che hanno raccolto davvero molto poco rispetto alle loro potenzialità.
Al 72′ c’è gloria anche per Wyles che trova la quinta meta dei Saracens, Goode converte e il tabellone dice 39-6. Non è finita, perché Clermont non ne ha più nel corpo e nella testa e arriva anche la meta di Streather, Goode non sbaglia e finisce 46-6.
Saracens: 15 Alex Goode, 14 Chris Ashton, 13 Marcelo Bosch, 12 Brad Barritt, 11 David Strettle, 10 Owen Farrell, 9 Neil de Kock, 8 Billy Vunipola , 7 Jacques Burger, 6 Kelly Brown, 5 Mouritz Botha, 4 Steve Borthwick (c), 3 James Johnston, 2 Schalk Brits, 1 Mako Vunipola.
Riserve: 16 Jamie George, 17 Richard Barrington, 18 Matt Stevens, 19 Alistair Hargreaves, 20 Jackson Wray, 21 Richard Wiggleworth, 22 Tim Streather, 23 Chris Wyles
Clermont: 15 Lee Byrne, 14 Sitiveni Sivivatu, 13 Benson Stanley, 12 Wesley Fofana, 11 Naipolioni Nalaga, 10 Brock James, 9 Morgan Parra, 8 Fritz Lee, 7 Damien Chouly, 6 Julien Bonnaire (c), 5 Nathan Hines, 4 Jamie Cudmore, 3 Davit Zirakashvili, 2 Benjamin Kayser, 1 Thomas Domingo
Riserve: 16 Ti’i Paulo, 17 Vincent Debaty, 18 Clément Ric, 19 Julien Piere, 20 Gerhard Vosloo, 21 Thierry Lacrampe, 22 Mike Delany, 23 Noa Nakaitaci.
Marcatori per i Saracens
Mete: Ashton (7, 64), meta tecnica (12), Farrell (31), Wyles (72), Streather (78)
Conversioni: Goode (8, 13, 32, 73, 79)
Punizioni: Goode (37), Bosch (54)
Marcatori per Clermont
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Parra (11, 29)
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