Uno sciopero e decisioni altrui hanno fatto “saltare” il rugby italiano in tv. E la nuova stagione al momento non ha coperture
Inizialmente il programma prevedeva due differite celtiche e una diretta tv per l’Eccellenza, in tutto tre gare dell’ultima giornata di stagione regolare dei rispettivi tornei: Glasgow-Warriors-Zebre e Newport Dragons-Benetton Treviso dovevano essere trasmesse da Italia 2 dopo il loro fischio finale mentre lo scontro diretto per un posto nei play-off del massimo campionato italiano tra Mogliano e Viadana doveva andare in diretta su RaiSport.
La scelta del canale del gruppo Mediaset di non mandare in diretta nessuna delle due partite delle italiane impegnate nel Pro12 e nella corsa tra loro a un posto nella prossima Champions Cup aveva fatto storcere il naso a non pochi tifosi e appassionati, ma le notizie peggiori sono arrivate martedì e sabato pomeriggio: il 6 maggio abbiamo infatti scritto che la differita della gara di Pro12 tra Newport e Treviso non ci sarebbe stata (era in programma domenica alle 19, quasi 24 ore dopo il suo fischio d’inizio…) per “colpa” dei gallesi che non avrebbero prodotto la partita. Unica ripresa disponibile sarebbe stata quella monocamera utilizzata per gli highlights da mandare sul web, uno standard considerato troppo basso da tutte le televisioni. Da qui la decisione di far saltare del tutto la trasmissione dell’evento mentre la differita di Glasgow-Zebre è andata regolarmente in onda alle 23 e 35 di sabato sera.
Nel primo pomeriggio di sabato si è poi diffusa la notizia che la messa in onda della diretta tra Mogliano e Viadana da parte di RaiSport era a forte rischio per uno sciopero di RaiWay, società per azioni del gruppo Rai che possiede la rete di diffusione del segnale radiotelevisivo della tv di Stato e ha il compito di gestire e mantenere gli impianti di diffusione del segnale. Cosa che poi si è parzialmente avverata: al posto della partita di rugby è stato mandato in onda un derby di calcio Roma-Lazio vecchio di qualche mese che ha “coperto” la prima parte della gara del Quaggia, andata poi regolarmente in onda quando però la gran parte degli appassionati non se l’aspettava più (e probabilmente non era più sintonizzato su RaiSport). E’ vero che il Giro d’Italia si è “salvato” ed è stato mandato in onda, ma l’Eccellenza non è stata l’unica “vittima” dell’agitazione visto che – ad esempio – è saltata anche la gara automobilistica di Gran Turismo in programma a Misano Adriatico. Uno sciopero di cui si parlava da qualche giorno dopo l’annuncio di mettere in vendita una parte della stessa RaiWay.
Diciamolo chiaramente: non è colpa della FIR se RaiSport non può trasmettere la partita per uno sciopero tutto interno al mondo Rai. Non è colpa di Mediaset se in Galles producono una partita con standard televisivi che nessun canale accetterebbe, anche se nel caso di Italia 2 si può discutere la decisione iniziale di non mandare in diretta nessuna delle due partite celtiche con in campo una squadra italiana. In quello che è successo sabato c’è una buona dose di sfortuna e di malaugurate coincidenze.
Resta comunque il fatto che quanto (non) accaduto sabato assume se vogliamo un valore simbolico dello stato del nostro movimento, alla vigilia tra l’altro di un tour estivo della nazionale che per vari motivi con ogni probabilità non verrà coperto da nessuna tv e che arriva da una stagione molto tribolata sul fronte televisivo.
Non bisogna essere dei geni o avere chissà quali lauree o master di marketing ed economia per capire che la tv è fondamentale per attirare sponsor e investitori e da qui chi ha in mano le chiavi del movimento italiano deve partire per lavorare sul fronte economico. Fare paragoni con le ricchissime realtà inglesi e francesi è cosa piuttosto futile, per non dire stupida, ma a oggi la prossima stagione – che parte a inizio settembre, giusto tre mesi. E con agosto di mezzo… – è completamente scoperta: Pro12, Eccellenza, coppe europee e Mondiali (anche se in quest’ultimo caso la vicenda è diversa) aspettano ancora una qualche tv che se ne faccia carico.
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