I ragusani ci hanno creduto fino in fondo e hanno avuto gambe prima per recuperare, poi per passare in vantaggio
Lo avevamo detto, Arieti Rieti – Padua Rugby Ragusa era una partita da dentro o fuori e in quanto tale sarebbe stata combattuta fino all’ultimo secondo e l’avrebbe vinta la squadra che avrebbe avuto più testa e più gambe. Così è stato e a vincere sono stati ragusani, nonostante il loro non sia stato un buon inizio e il primo tempo si fosse chiuso sul6 a0 per i laziali.
I ragusani però ci hanno creduto fino in fondo e hanno avuto gambe prima per recuperare, poi per passare in vantaggio e, infine, per portare la vittoria fino alla fine.
L’inizio, come detto, è tutto per il Rieti. Difesa aggressiva e dominio incontrastato in mischia sono gli ingredienti che permettono ai reatini di chiudere in vantaggio il primo tempo senza consentire al Padua di esprimere il proprio gioco.
Pronti via e il Rieti passa in vantaggio. Siamo al 3°, Eugenio Lo Presti commette un fallo in ruck e il signor Carlo Damasco, impeccabile la sua direzione, e non potrebbe essere altrimenti da un arbitro della sua levatura, concede una punizione che Daniele Menè trasforma in 3 punti.
In campo si vede solo il Rieti. Il Padua perde tutte mischie, fa fatica in touche e, mancandogli i rifornimenti, non ha palloni giocabili mentre quei pochi che avrebbe gli vengono sporcati da una difesa dei bluamaranto che non fa respirare i giocatori iblei.
Questa è una partita da vincere anche di un solo punto, così ogni occasione dev’essere sfruttata. Per questo, al 7°, Luigi Pennino prova un drop da posizione invitante ma l’ovale passa a lato dell’acca.
Per il Padua ogni mischia è una sofferenza. Quando va bene i biancazzurri perdono la palla, arretrando di qualche metro, quando va male è invece una punizione. È quello che accade al 12° e Menè non si lascia scappare l’occasione per portare a sei lo score per la propria squadra.
Il Padua, di tanto in tanto, prova a ripartire ma la difesa reatina non lascia respirare l’attacco ibeo.
Al 31° c’è ancora un fallo in ruck dei paduini ma questa volta Menè non centra i pali.
I falli però si susseguono e a farne le spese è Eugenio Lo Presti che al 37° viene mandato sulla sedia dei cattivi per 10 minuti.
Il primo tempo finisce qui e, se queste sono le premesse, il secondo si preannuncia difficile per i ragusani.
Invece accade il “miracolo”. Negli spogliatoi coach Vinti carica i suoi (“Il Padua non è quello del primo tempo, fatemelo vedere nel secondo tempo”), sposta ad apertura capitan Iacono (ma Ottavio Modica ha giocato più che bene a “numero10”, così come altrettanto bene ha fatto poi come estremo, e i quindici in maglia biancazzurra tornano in campo “trasformati”.
Quattro minuti di dominio, con la mischia che non arretra più, e Peppe Iacono ha finalmente l’occasione per accorciare.3 a6.
È un’altra partita adesso. E a fare falli, questo è un chiaro segno di difficoltà, ora sono i laziali. Al 47° un placcaggio in ritardo di Filippo Sciunti costa un giallo al giocatore reatino.
Siamo a centrocampo ma capitan Iacono va lo stesso per i pali. L’ovale però si spegne a lato.
Al 48° la mossa che cambia i rapporti di forza in mischia e in generale della partita: esce Lo Presti e fa il suo debutto in prima squadra l’appena diciottenne Paride Vona, schierato in seconda linea al posto di Andrea Battaglia, che si sistema in terza al posto di Lo Presti.
Nei minuti successivi le due panchine effettuano altri cambi. Nel Rieti esce Matteo Petroselli ed entra Eros Tichetti, mentre tra le fila del Padua escono Antonio Modica, Marco Marlin e Andrea Battaglia, prendono il loro posto Peppe Di Mauro, Paolo Iacono e Stefano Tumino.
Tra il 65° e il 67° i due minuti che cambiano le sorti della contesa.
Prima un fallo reatino consente a Peppe Iacono di pareggiare, poi, sul susseguente calcio di invio laziale, prende il via una bella azione dei biancazzurri che vede protagonisti Enoc Valenti e Stefano Iacono e che mette in condizione quest’ultimo di andare a schiacciare in meta. Capitan Iacono non trasforma e il risultato si ferma sull’11 a 6.
Adesso è il Rieti ad arrancare, anche perché le loro batterie sembrano essere in esaurimento e la supremazia in mischia è ormai un pallido ricordo.
Coach Borsi prova a rivitalizzare la propria squadra operando due cambi: fa uscire Marco Pezzopane e Luca Vannozzi e mette dentro Alessandro Gunnella e Alfredo De Angelis. La sostanza però non cambia, anche perché, finalmente, il Padua è cosciente della propria forza e gestisce al meglio le diverse fasi del gioco.
Al 76° Fabio Baglieri prende il posto di uno sfinito Enoc Valenti ma un minuto dopo il neoentrato placca Pennino quando ancora l’apertura laziale è in volo e viene espulso per dieci minuti.
I reatini allora prendono coraggio e si riversano nella metà campo iblea. Sono minuti di passione per la difesa ragusana ma il muro biancazzurro regge fino al triplice fischio finale.
Poi può finalmente scatenarsi la festa paduina per una salvezza più che.
Nelle facce dei giocatori del Rieti si legge invece la delusione per la retrocessione in serie C1. Coach Roberto Borsi: «Peccato per la sconfitta, ma noi abbiamo mancato la salvezza due domeniche fa a Ragusa».
Di altro umore, e non potrebbe essere diversamente, l’umore di Massimiliano Vinti: «Sono felice. Abbiamo sofferto tanto, soprattutto a livello mentale, ma per fortuna siamo riusciti, con merito, a fare nostro l’incontro. Voglio fare i complimenti a Paride Vona, e ringraziare tutti i miei ragazzi, anche chi oggi, per vari motivi, non è potuto esserci. Un grazie va a questa grande società, ai suoi dirigenti, alle mamme che ci hanno supportato e che oggi sono state il nostro sedicesimo uomo in campo. Sapevo che non saremmo retrocessi e così è stato. Adesso godiamoci questa salvezza, al resto ci penseremo dopo».
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