Tecnici italiani per panchine italiane, il rischio di una guerra ideologica

Il presidente FIR ha ribadito: per le franchigie solo tecnici italiani. Un discorso coerente ma che ha un suo rovescio della medaglia

ph. Sebastiano Pessina

Le franchigie celtiche devono essere la palestra dei futuri giocatori, tecnici e dirigenti italiani. E’ il ritornello che il presidente FIR Alfredo Gavazzi ripete da sempre. E non ha affatto torto, quello deve essere il passaggio più o meno obbligato attraverso il quale atleti, allenatori e quadri dirigenti devono fare il loro ingresso nel rugby di alto o altissimo livello. Parole ripetute anche ieri dal numero uno del movimento ovale italiano durante la conferenza stampa di Milano. Parole che non fanno una grinza dicevamo ma che come tutte le cose hanno anche un rovescio della medaglia, perché chiudersi al mondo in una sorta di autarchia rugbistica ha davvero poco senso e potrebbe rivelarsi in alcuni frangenti anche lesionistico.
Se si ha la possibilità di “mettere le mani sopra” qualcuno di veramente bravo, beh, forse mettersi a fare gli schizzinosi per la nazionalità non è la cosa migliore. Se uno è bravo – ma deve esserlo veramente –  ha solo da portare esperienza e capacità e tutto il movimento ne beneficerebbe, che di cognome faccia Rossi oppure Smith. Insomma, quelli buoni vanno presi o tenuti.

 

D’altronde basta guardare ai nostri partner celtici: in Scozia il ct è Vern Cotter, c’è un director of rugby australiano (Scott Johnson) e una delle due franchigie è guidata dal sudafricano Solomons. Il Galles? Un ct neozelandese come Gatland, un nuovo director of rugby per i Cardiff Blues della stessa nazionalità (Mark Hammett). Per non parlare poi dell’Irlanda, che ha un ct e tre head coach delle franchigie neozelandesi, il quarto è australiano. Questa estate a riequilibrare in parte la situazione ci penserà il Munster con l’irlandese Anthony Foley che va a sostituire il neozelandese Penney.
Movimenti con una tradizione che noi al momento ci sogniamo e che non hanno nessun problema a mettere tecnici stranieri nei posti chiave delle loro strutture. C’è da dire che Irlanda, Galles e Scozia hanno una storia alle spalle che oggi consente loro di avere opzioni di questo tipo, e non è un dettaglio. Per noi la strada è più stretta e ci sono tappe che ancora dobbiamo superare per arrivare a quel punto, ma non dobbiamo precluderci nessuna opzione: la FIR ha il compito e il dovere di far crescere coach italiani in grado di guidare un giorno la nazionale, semplicemente non deve diventare un dogma.

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Si è spento nella notte il Presidente onorario Giancarlo Dondi

Presidente FIR dal 1996 al 2012, con lui l'Italia entrò nel Sei Nazioni: se ne va un pezzo di storia del rugby italiano

31 Marzo 2025 Rugby Azzurro / Vita federale
item-thumbnail

Bilancio Preventivo FIR 2025: approvata la prima variazione. Ridotto il disavanzo di oltre 1 milione

Maggiori ricavi da sponsorship, biglietteria e hospitality insieme alle politiche di contenimento costi hanno contribuito alla riduzione del passivo

29 Marzo 2025 Rugby Azzurro / Vita federale
item-thumbnail

Ivan Braido è il nuovo Segretario Generale della FIR

57 anni, in precedenza è stato anche il Segretario Generale presso la Federazione Italiana Triathlon

25 Marzo 2025 Rugby Azzurro / Vita federale
item-thumbnail

Andrea Duodo: “Stiamo studiando il modo di riequilibrare le convocazioni, rafforzando le Zebre ed alleggerendo Treviso”

Il Presidente Federale a tutto campo anche sul contratto di Gonzalo Quesada, Tommaso Menoncello e Accademia Nazionale

20 Marzo 2025 Rugby Azzurro / Vita federale
item-thumbnail

Il Presidente Duodo sul futuro delle Zebre: “Sarà una franchigia di sviluppo, cercheremo di portare a Parma ancora più italiani”

Sulla celebrazione di Parisse all’Olimpico: “Ho ancora i brividi a pensare che non sia stato convocato per il sesto Mondiale”

20 Febbraio 2025 Rugby Azzurro / Vita federale
item-thumbnail

Stephen Aboud torna in Italia: sarà il nuovo high performance manager della Federazione

Dopo 2 anni in Canada il tecnico irlandese tornerà a lavorare con FIR dal 1° luglio 2025

13 Febbraio 2025 Rugby Azzurro / Vita federale