Il dopopartita della finale del torneo celtico. A Dublino si festeggia e si salutano due giocatori importanti
DUBLINO L’ultimo boato della folla dell’RDS per Brian O’Driscoll e Leo Cullen, che lasciano il rugby da vincitori. BOD non ha praticamente giocato la finale di Pro12 contro i Glasgow Warriors, uscendo dopo otto minuti per un infortunio, ma questo non sminuisce il suo ruolo in questa stagione. Leo Cullen invece ha giocato gli ultimi 20 minuti, quando Leinster ha preso il largo.
La squadra di Dublino per la quarta stagione consecutiva ha alzato almeno un trofeo, confermandosi squadra vincente, anche se da queste parti si pensa alla massima competizione europea. Nel dopo partita c’è tempo anche per un giusto tributo ai finalisti. Gli scozzesi hanno disputato una grande stagione e durante la finale hanno sperato di poter rovinare la festa di Leinster per 60 minuti.
In sala stampa come da costume prima tocca agli sconfitti. Gregor Townsend conferma che “abbiamo imparato a raggiungere la finale ma non ancora a vincerla. Oggi li abbiamo messi in difficoltà ma siamo stati discontinui e abbiamo commesso troppi errori. Loro sono stati più bravi nello sfruttare le occasioni che hanno avuto”.
Battute e sorrisi invece per Matt O’Connor, che alla sua prima stagione a Dublino alza un trofeo scacciando almeno in parte l’ingombrante ombra di Joe Schmidt. Il coach prima scherza su O’Driscoll “il suo infortunio? Non lo so e non me ne frega, non deve mica giocare ancora.” poi passa ad analizzare la partita. “Nel primo tempo ci hanno messo molto in difficoltà, siamo rimasti calmi aspettando le occasioni giuste e siamo stati premiati. Nel secondo tempo credo che abbiamo meritato la vittoria”.
Le domande poi si spostano su Ian Madigan, che ha cambiato volto all’attacco irlandese entrando a partita iniziata. “È vero, nelle ultime due partite è entrato a gara iniziata ma presto ed ha fatto molto bene. La sua condizione mentale è molto buona e sta crescendo di partita in partita. Speriamo che continui così anche nella prossima stagione”.
È quindi il turno di Jamie Heaslip, che arriva in sala stampa col trofeo appena conquistato ma da capitano non dimentica di tributare l’onore delle armi agli avversari. “Il punteggio finale non dice quanto Glasgow è stata brava e quanto ci ha messo in difficoltà. Ovviamente siamo contenti del risultato finale e della stagione. Noi sappiamo quanto è difficile vincere questo trofeo e questo è un grande premio per tutta la società, per i 40 giocatori che sono hanno formato questo gruppo e per tutti i tecnici. Ovviamente per Brian e Leo che smettono è speciale: tutti sappiamo cosa sono stati per questo club e siamo contenti di averli fatti ritirare dai vincitori che sono sempre stati”.
Damiano Vezzosi
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