TMO oppure Occhio di falco? Il rugby tenta l’esperimento, ma…

Una tecnologia che potrebbe soppiantare l’attuale “moviola”, ma che ha delle controindicazioni che la frenano

Si fa presto a dire TMO: l’allargamento del campo d’intervento della “moviola” ha creato non poche polemiche negli ultimi mesi. L’IRB sta ora pensando al cosiddetto “occhio di falco”, ovvero l’hawkeye, un vero e proprio software che utilizzando le immagini riprese da almeno due telecamere diverse riesce a ricostruire anche quello che non è registrato dalle stesse cam grazie ad algoritmi in grado di calcolare traiettoria e posizione della palla anche se coperta, ad esempio, da alcuni giocatori.
Un problema comunque di non facile soluzione perché se il TMO utilizza le immagini riprese dalle televisioni che poi producono e trasmettono la gara in questione, lo stesso non fa l’occhio di falco che invece ha bisogno di telecamere dedicate. Traduciamo: esborso di soldi non indifferente, cosa che allontana l’ingresso di questa tecnologia nel breve periodo, E quando lo farà succederà presumibilmente solo per i grandi eventi.

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