#recogniseandremove è l’ultimo progetto lanciato. Ma alcune situazioni, come quella di Fritz, continuano a far discutere
Prosegue la campagna dell’International Board rivolta alla sensibilizzazione di giocatori e dirigenti sul tema della concussion. Così come proseguono le polemiche che spesso vengono sollevate da alcuni episodi se non allarmanti quantomeno sospetti in occasione del rientro in campo di giocatori dopo brutti colpi alla testa (l’ultimo caso è quello di Fritz durante la semifinale di Top 14 persa dal suo Tolosa, con coach Novés che entra in spogliatoio a “sollecitare” il suo ritorno in campo dopo un brutto colpo). Un articolo apparso sull’Irish Daily Mail nei giorni scorsi fa il punto sulla situazione introducendo alcune novità. Ll’Irb ha infatti recentemente messo l’accento sul tema sul tema, affermando che per il Board la questione concussion è tra tutte una delle più prioritarie. Proprio per questo è stato lanciato un nuovo progetto, dallo slogan, pardon hastag, #recogniseandremove (riconosci la concussion e fai uscire il giocatore). Non esistono little concussion, si legge, e in caso di sospetta commozione celebrale il giocatore deve essere immediatamente fatto uscire, a qualunque livello egli giochi (tranne l’élite). La volontà della IRB è ben chiara: fare in modo che staff e medici di campo prendano nei confronti di una sospetta commozione le precauzioni da adottare in caso di commozione vera e propria, ovvero far uscire il giocatore. A livello élite le cose però non cambiano, con il protocollo PSCA che rimane valido e per ora invariato. Anche se casi come quello di Fritz dovrebbero essere quantomeno esaminati a fondo, cosa che il Board e la Federazione francese stanno puntualmente facendo.
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