’esempio di questi ragazzi può essere di ulteriore stimolo per quelli che giocano a Frascati
Sono giorni di grande soddisfazione per il Rugby Città di Frascati che sta vedendo diversi ex atleti del suo vivaio tra i protagonisti di competizioni molto importanti. E’ il caso di Giulio Bisegni, convocato nella Nazionale “Emergenti”, di Giulio Rubini e Anna Mariani (presenti nelle rispettive Nazionali “Seven”) e di Gabriele Bronzini, che domenica scorsa ha perso la finale del campionato italiano Under 18 con la maglia del Colorno. Ma anche e soprattutto dei tre “talentini” che da poco hanno lasciato la maglia giallorossa per vestire, insieme, quella dell’Italia Under 20 in una grande competizione come il mondiale di categoria che si sta svolgendo in Nuova Zelanda. Nella grande partita vinta contro i “pumitas” dell’Argentina, la Nazionale contava sui gemelli Gabriele (andato anche in meta) e Daniele Di Giulio e su Renato Giammarioli: tutti nel XV titolare, mentre ieri (nella sfida con l’Australia) il ct Troncon li ha tenuti fuori nell’ambito di discorso di turn-over. «Per me è stata una grande soddisfazione averli allenati – dice l’attuale direttore tecnico del Rugby Città di Frascati, Alejandro Villalon -. Si vedeva chiaramente che sia i due Di Giulio che Renato avevano qualità fuori dalla norma, poi il lavoro che hanno fatto all’interno dell’Accademia federale è stato fondamentale per il salto di qualità. Si tratta di tre ragazzi di grandi qualità fisico-atletiche e dalla forza interiore notevole, inoltre alle spalle hanno famiglie semplici e appassionate che li possono aiutare ancora tanto. Tra l’altro sia Daniele che Renato avevano iniziato da “esterni” all’Accademia provinciale di Roma, ma il loro impegno e la loro abnegazione ha convinto i tecnici a farli entrare nell’Accademia federale e ora, addirittura, a giocare nel Mondiale Under 20 da titolari assieme a Gabriele». L’esempio di questi ragazzi può essere di ulteriore stimolo per quelli che giocano a Frascati. «Sono convinto – dice Villalon – che i nostri giovani debbano prendere come riferimento questi ragazzi che con tanto sacrificio e serietà hanno raggiunto livelli molto importanti. Alla base di tutto, ovviamente, c’è il talento, ma se si crede a fondo in un obiettivo si può davvero arrivare lontani».
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