Una franchigia sostanzialmente “nazionale” ma che non rinuncerà per principio al ricorso ai giocatori dall’estero
Dal 2016 il massimo torneo per club dell’emisfero club, come sappiamo, cambierà volto: dalle 15 squadre attuali si ariverà a 18 e potrebbe cambiare anche la struttura delle conference. Entreranno in pianta stabile una sesta franchigia sufdafricana, una argentina e una 18a squadra ancora da individuare (Giappone? USA? Asia?).
In Argentina si sta lavorando da qualche mese alla costruzione della nuova selezione che attirerà la gran parte dei giocatori attualmente sotto contratto con i club europei, ma a Buenos aires e dintorni si dibatte anche sulla possibilità che nella franchigia possano trovare posto anche degli stranieri, una opzione inizialmente non prevista ma che ora non viene esclusa a priori, come ha confermato anche il presidente della UAR Carlos Araujo: “In linea di principio la nostra squadra sarà formata da argentini ma l’idea di avere qualche straniero non la scartiamo del tutto. Se per esempio dovessero farsi male tutte le nostre aperture e non se non ci fossero alternative ci rivolgeremmo all’estero”.
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