Convenzione firmata il 18 giugno fra il Rettore De Toni e Massimo Ferrarin per aiutare i talenti dello sport
Aiutare gli atleti impegnati in attività agonistiche di interesse nazionale, e nello specifico quelli che praticano la disciplina del rugby con la Rugby Udine 1928, a conciliare le proprie ambizioni professionali e sportive con la formazione universitaria presso l’ateneo di Udine. È l’obiettivo della convenzione sottoscritta oggi dal rettore dell’Università di Udine, Alberto Felice De Toni, e dal presidente dell’Associazione sportiva dilettantistica Rugby Udine 1928, Massimo Ferrarin. L’accordo è il primo di una serie di iniziative che l’Università di Udine intende avviare sposando la strategia, che anche l’Unione Europea incoraggia, di ridurre il rischio che i migliori giovani e potenziali talenti debbano trovarsi nella necessità di dover scegliere tra la prosecuzione degli studi o una possibile carriera sportiva ad alto livello.
«Fra i nostri circa 17 mila studenti – ha detto il rettore De Toni -, sono molti quelli che praticano sport a livello agonistico o amatoriale. Il nostro ateneo intende sempre più ampiamente favorire il connubio fra studio e sport, inteso come elemento fondamentale per il benessere degli studenti. L’obiettivo è che l’Università di Udine possa divenire un punto di riferimento a livello nazionale per tutti gli atleti che vogliono conciliare lo studio con la carriera agonistica».
«La firma di questa convenzione – ha detto Ferrarin – costituisce un momento storico per il rugby udinese e apre prospettive un tempo impensabili per le sinergie tra l’Ateneo, la città ed il nostro club. Rugby is back home, possiamo certamente affermare, poiché sia nei paesi anglosassoni, dove è nato, sia in Italia, il nostro sport ha trovato il suo ideale terreno di coltura proprio nelle Università. D’altronde i valori che la disciplina del rugby trasmette ai suoi praticanti non si dissociano e non possono dissociarsi dai principi e dagli obiettivi che animano le Università e in particolare un’università dinamica come quella di Udine, sempre attenta anche all’aspetto etico di ogni attività».
«La Rugby Udine esiste dal 1928 e in quasi 90 anni di vita – ha continuato Ferrarin – ha sempre cercato di dialogare e fare sistema con le istituzioni scolastiche di primo e di secondo livello; con la firma di questo accordo, pionieristico in Italia, la collaborazione si proietta verso gli ambienti accademici, consentendo di creare economie di scala sulla base del principio win/win e cioè del raggiungimento di risultati positivi e convenienti sia per l’Ateneo, sia per il Club, sia per gli studenti. È quindi con emozione e con orgoglio che sottoscrivo la convenzione con l’Ateneo e, nel farlo, non posso non previamente ringraziare il magnifico rettore e congratularmi con il principale promotore di questa iniziativa, e cioè con il professor Alfredo Soldati, che saluto sia in qualità di accademico eccellente, sia in qualità di ex giocatore della Rugby Udine».
«Non è ammissibile che in Italia, più che in altri Paesi d’Europa – ha sottolineato il delegato per le attività sportive, Alfredo Soldati –, troppi giovani debbano fare la scelta fra rinunciare alla formazione universitaria o alla carriera di atleta a livello nazionale. L’Università di Udine è attenta alla formazione dei propri studenti, ma anche a tutte le loro esigenze. E lo sport è una di queste. L’accordo con Rugby Udine rientra in questo contesto e pone le basi per consentire agli studenti entrambi gli impegni con maggiore possibilità di successo. Pochissime università in Italia sono attente anche allo sport e, nella tradizione di una regione ad altissima vocazione sportiva come il Friuli Venezia Giulia, ci auguriamo che questo sia solo il primo di una serie di accordi per altre discipline sportive».
La convenzione è stata sottoscritta oggi nella sede dell’ateneo di palazzo Caiselli, alla presenza dell’udineseAlessandro Zanni, nazionale rugby e terza linea del Benetton Treviso, di Vittorio Munari, ex rugbista, oggi giornalista sportivo per alcune delle maggiori testate nazionali e voce televisiva del rugby internazionale, e dell’assessore comunale allo sport, educazione e stili di vita, Raffaella Basana.
L’assessore Raffaella Basana ha accolto con favore la convenzione fra Università e Rugby Udine, iniziativa definita come «un venirsi incontro di due eccellenze della nostra città, e di cui Udine si farà vanto». Vittorio Munari ha sottolineato come questo progetto rappresenti «la possibilità da parte dei giovani di partecipare a un sogno, ovvero di raggiungere l’eccellenza sia nello sport che nella vita. Un percorso fatto di sport e di studio insieme, che potrà comunque rendere tanti giovani migliori cittadini. Il miglioramento della società – ha detto Zanni – passa anche per esempi come questo che oggi si realizza qui a Udine». Alessandro Zanni, non nascondendo il rimpianto per aver dovuto a suo tempo abbandonare gli studi, ha definito il progetto dell’ateneo udinese «un’iniziativa importante per gli atleti e per tutti i ragazzi che intendono perseguire entrambi i percorsi di studio e sport».
Con questo accordo l’Università di Udine mira a favorire la partecipazione ai corsi di studio universitari degli atleti impegnati in attività agonistica in forza alla Rugby Udine, che si impegna a contribuire a sostegno dell’iscrizione e delle spese di alloggio per gli studenti fuori sede. Per parte sua, l’ateneo friulano individua una serie di azioni che consentano agli studenti di gestire nel miglior modo possibile le esigenze legate allo svolgimento delle attività sportive con lo studio.
Tra esse, la possibilità di iscrizione con regime a tempo parziale, che permette di programmare a monte la propria carriera accademica in un numero di anni doppio rispetto al normale corso di studi senza così ricadere nella categoria dei fuori corso e pagando importi ridotti per le tasse di iscrizione (informazioni:http://www.uniud.it/didattica/servizi_studenti/tasse_contributi/iscrizione-in-qualita-di-studente-part-time). Saranno poi favoriti il supporto nella ricerca di alloggio e i servizi qualificati di tipo medico e psicologico, anche in collaborazione con altri enti pubblici o privati, e saranno incentivati a livello locale accordi per la messa a disposizione di impianti e attrezzature funzionali alla preparazione sportiva degli atleti.
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